Raccolta di vestiti e viveri per 2mila famiglie frentane

Al via la Bottega solidale e la Stazione alimentare in due locali del Comune Cuonzo: «Creiamo un meccanismo virtuoso tra domanda e offerta»

LANCIANO. Si chiama “ingranaggio della solidarietà”, perché grazie al movimento delle due “ruote dentate”, ossia la Bottega solidale e la Stazione alimentare, il meccanismo si muove, genera aiuti alle famiglie bisognose nel rispetto della dignità della persona. È quanto ideato dalla Caritas diocesana che, con la collaborazione del Comune, entro fine anno riuscirà a trasformare in realtà i due progetti volti ad aiutare singoli e famiglie indigenti nel fronteggiare la quotidianità: fare la spesa, acquistare beni di prima necessità. Il Comune ha messo a disposizione della Caritas due locali, uno in via Dei Frentani, l’altro in piazza Garibaldi dove aprire la bottega e l’emporio. Che la Caritas gestirà in favore delle oltre 2.000 famiglie indigenti della zona frentana.

La Bottega solidale. «È il meccanismo che fa azionare l’ingranaggio», spiega Luigi Cuonzo, responsabile Caritas e dei progetti, «perché è il luogo in cui si raccolgono beni - vestiti e oggettistica di vario genere - che ormai non si usano più o sono rimasti invenduti nei negozi cittadini e vengono rimessi in sesto e riofferti. Un commerciante o un privato, ad esempio, possono offrire una giacca non venduta, o acquistata e non indossata, la bottega la sistema e la rioffre. Il ricavato dell’offerta serve per acquistare i beni alimentari “venduti” nell’emporio. È un meccanismo volto al recupero e alla rivalorizzazione dei beni, alla riscoperta della cultura del risparmio, del consumo responsabile». Nella Bottega quindi l’offerta è triplice: c’è chi dona l’invenduto, chi acquista l’oggetto con un’offerta, e chi la traduce e riceve in dono.

La Stazione alimentare. L’offerta della bottega diventa cibo e non solo, nella “Stazione alimentare” che è un punto di raccolta e distribuzione di beni di lunga conservazione e beni riferiti alla cura e all’igiene della persona e della casa. Beni alimentari soprattutto, visto che sono quelli di cui c’è maggiore bisogno: costituiscono infatti il 98% dei 19.712 interventi fatti dalla Caritas nel 2013 e dei 15.227 fatti al 31 agosto 2014 nella diocesi. «Non è il classico banco alimentare», precisa Cuonzo, «dove viene consegnato il cosiddetto “pacco” che contiene alimenti standard come pasta e scatolame, ma un luogo in cui una persona può scegliere ciò di cui ha bisogno. Il cittadino che accede al servizio, per effettuare la spesa, sarà munito di una card magnetica,“DonoCard”, caricata con i punti calcolati dal Centro d’ascolto diocesano, spendibili nella “Stazione di rifornimento”. La capacità di scegliere è la novità dell’emporio. Si passa così da una logica assistenziale a una di scelta e alla responsabilità ad essa collegata».

Teresa Di Rocco

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