Rapina alle Poste: spari e inseguimento

Irruzione di tre banditi con un fucile. Carabiniere ferito dalle schegge di un finestrino infranto dai colpi esplosi in strada

RAPINO. Con la minaccia delle armi prendono i 500 euro in cassa ma falliscono il colpo probabilmente progettato, quello alla cassaforte protetta dall’apertura a tempo in cui c’erano 30mila euro delle pensioni da pagare ieri, primo giorno del mese, arrivati mezz’ora prima con un furgone portavalori. E sempre con le armi tre uomini con volto coperto da passamontagna hanno poi ingaggiato, nella corsa fino al Foro di Casacanditella, diversi conflitti a fuoco con i carabinieri che li hanno inseguiti costringendoli a abbandonare il mezzo, per cominciare una fuga disperata nelle campagne lungo il fiume con una caccia all’uomo andata avanti senza esito fino alla tarda serata di ieri. E alle “Quattro strade” di Cerrone, poco prima, non avevano esitato a sparare a altezza d’uomo ferendo in modo per fortuna lieve il carabiniere Francesco Russo, originario di Foggia.

L’assalto. Da una Lancia Lybra, rubata probabilmente in Puglia, scedono e fanno irruzione alle poste di via XXIV Maggio, pochi secondi prima delle 9,30, due banditi armati di fucile. Secondo voci da confermare, poco dopo il colpo fallisce quando il terzo uomo rimasto in strada entra nell’ufficio e chiede agli altri di fare presto. Finisce anzitempo l’attesa per l’apertura della cassaforte a tempo, e i tre si precipitano fuori destando sollievo nei tanti pensionati sequestrati all’interno dello sportello. L’impiegata aveva appena consegnato i circa 500 euro disponibili. Chi e da dove abbia avvertito i carabinieri, che già sono in viaggio dalla loro caserma nella parte bassa del paese, sarebbe stato un cittadino. Così almeno riferisce il capitano Livio Lupieri, comandante della compagnia di Chieti, a capo delle indagini e delle ricerche, senza confermare le voci secondo cui l’allarme sarebbe partito da un utente dell’ufficio che era riuscito a sottrarsi alla sorveglianza dei banditi.

Sparatorie da film. La “gazzella” guidata a grande velocità dal carabiniere Russo incrocia lungo la discesa la Lancia, da cui partono i primi colpi prima che ne spariscano le tracce. Minuti dopo i due gruppi si ritrovano faccia a faccia nella zona industriale di Fara Filiorum Petri, dove i malviventi hanno appena abbandonato l’auto per rubare un camion fermo, su cui salgono e si sfilano i passamontagna. Da Sant’Eufemia si dirigono verso Casacanditella, ma vengono subito intercettati dalla pattuglia all’inseguimento. Compreso che non si tratta di un normale controllo, e che i carabinieri li hanno identificati come gli autori della rapina, uno di loro spara con un fucile automatico mentre il camion riparte lungo la strada della Val di Foro. Dall’abitacolo del mezzo arrivano a più riprese proiettili sull’auto dei militari. La sparatoria riprende ogni qual volta il camion gira verso destra, dando modo ai banditi di fare fuoco senza l’ostacolo del grande vano di carico coperto.

Le “Quattro strade”. Attraversata la circonvallazione a est di Fara, il camion seguito dalla “gazzella” si dirige a sinistra, verso Bucchianico sulla vecchia statale. Il rondò asimmetrico e oblungo di località “Quattro strade” si rivela stretto per la guida nervosa dell’autista, che deve fermarsi e fare manovra per imboccare la via di disimpegno scelta. Uno dei tre scende dal mezzo e fa fuoco sulla “gazzella” ormai a pochi metri. Il proiettile colpisce lo specchietto e il finestrino del lato guida, con i vetri che feriscono Russo al collo e una spalla.

La fuga a piedi. Il camion si infila nella vecchia statale e prosegue la corsa per circa 600 metri. I carabinieri di Rapino, ai quali si sono aggiunti rinforzi da Casacanditella, lo trovano abbandonato. Comincia la caccia all’uomo con battute nelle campagne anche dal cielo, dove circuita un elicottero della polizia decollato da Pescara, ma senza esito.

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