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Recinto all’abbazia per evitare gli accessi abusivi

FARA SAN MARTINO. Recinzione dell’abbazia di San Martino in Valle: il Parco nazionale della Majella non interviene e il Comune decide di agire. A maggio 2012 l’amministrazione comunale fissava le...

FARA SAN MARTINO. Recinzione dell’abbazia di San Martino in Valle: il Parco nazionale della Majella non interviene e il Comune decide di agire. A maggio 2012 l’amministrazione comunale fissava le modalità per la fornitura e posa in opera di recinzione in ferro dell’abbazia, procedura sospesa perché il Parco manifestò la possibilità di realizzare, come ente, l’intervento. Dopo più di un anno nessun lavoro è stato eseguito e quindi, considerata la necessità di interdire l’accesso abusivo nell’area dell’abbazia, sarà l’amministrazione comunale che rimedierà a realizzare la recinzione. Inoltre saranno rimossi l’antiestetico telo in plastica e le onduline trasparenti. La spesa complessiva è di circa 10mila euro.

La nascita di San Martino in Valle risale all’VIII secolo; il centro benedettino posto in un’alcova rocciosa come la valle di Santo Spirito, che conduce fino a Monte Amaro, divenne un importante centro di economia monastica. Il cenobio abbandonato nel XVI secolo, fu quasi completamente ricoperto dai detriti alluvionali. Nel 1891 furono intrapresi i primi scavi archeologici, nel 2004 sono invece iniziati i lavori di recupero del monastero, su un progetto ideato nel 1986.

Matteo Del Nobile

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