Restauro della chiesa, i lavori verso la fine: «Ecco tutte le novità» 

Ora l’ingresso è su via Maiella e il sagrato chiuso al traffico Il parroco: «Installeremo anche i pannelli fotovoltaici»

CHIETI . Non si fermano i lavori nella chiesa di Madonna degli Angeli a Chieti. Dopo l’inaugurazione dello scorso 29 luglio, si va verso la conclusione del progetto di restauro: «Presto termineremo i lavori della casa canonica e del terrazzo parrocchiale», annuncia don Roberto Miccoli. Nel giro di pochi mesi ci sono stati grandi cambiamenti in parrocchia, a partire dal nuovo ingresso. «Abbiamo scambiato l’entrata con l’uscita», spiega il parroco. I fedeli, infatti, non entrano più da piazza Monsignor Venturi ma dal sagrato di via Maiella, proprio dove prima si era verificata la frana che minacciava la stabilità dell’edificio.
Il sagrato, lo spazio davanti il portone d’ingresso, è la grande novità della parrocchia: «È l’unica chiesa di Chieti alta con un sagrato chiuso al traffico», specifica il parroco che ha fatto installare una targa sul cemento per ricordarne l’appartenenza alla parrocchia, «l’ho fatto perché la chiesa deve recuperare la sua identità e qualità». Ed è proprio davanti al piazzale parrocchiale che si sta ultimando il restauro della casa canonica in cui saranno presto installati una cucina e vari bagni e, all’esterno, sarà realizzato un ampio parcheggio a disposizione della comunità. Ma sono i lavori all’interno della parrocchia ad aver stravolto l’allestimento. «È stato difficile trovare una sincronia architettonica tra il ferro e la pietra», spiega Miccoli. Protagonista degli ornamenti interni è la pietra bianca della Maiella; seguono poi 4 pale d’altare; un presbiterio in perlato siciliano; un possente portone in quercia americana e un involucro in legno per proteggere un antico organo, che «non voglio che si rovini», dice il sacerdote. In arrivo una scultura in pietra che andrà a completare l’ambone.
La nuova parrocchia di Madonna degli Angeli è stata, e continua ad essere, finanziata grazie alla benevolenza dell’arcidiocesi teatina e «soprattutto dai fedeli che sono sempre lieti di organizzare delle collette», puntualizza il parroco che non teme le spese e anticipa che non avrà problemi a partecipare di tasca sua: «Risponderò di persona se necessario». I sopralluoghi dei vigili del fuoco hanno sancito la sicurezza dell’edificio parrocchiale: «È sicuro a livello sismico», spiega Miccoli che dopo il dissesto idrogeologico ha fatto realizzare un reticolato di pali in legno e ferro per garantire la stabilità. «Installata anche una grande uscita di emergenza», continua. Sarà un impianto di pannelli fotovoltaici a completare i lavori: «Ho già discusso un preventivo con una società convenzionata con la Curia», specifica il parroco, «saranno installati sopra il tetto della casa canonica».
Tuttavia, nella chiesa teatina si è deciso lavorare sul risparmio per tagliare i costi delle bollette: luci a led a basso consumo energetico e niente riscaldamento a gas. Per l’aria ci penserà un impianto elettrico a regolare la temperatura calda e fredda degli ambienti interni. Collocata tra la zona del colle e dello Scalo, la chiesa riunisce «oltre 4.000 mila fedeli», dice il parroco che, a causa dei rincari, teme per il futuro: «Tra pochi mesi la crisi metterà in difficoltà le famiglie e la Chiesa deve essere pronta ad aiutare».
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