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Ricorso al Tar del centrodestra Scutti: «Il Cda rispetta le leggi»

LANCIANO. «Nessuna irregolarità, il Cda nominato rispetto appieno le leggi». Risponde sicuro e tranquillo il presidente della Sasi, Domenico Scutti, ad alcuni sindaci di centrodestra pronti a...

LANCIANO. «Nessuna irregolarità, il Cda nominato rispetto appieno le leggi». Risponde sicuro e tranquillo il presidente della Sasi, Domenico Scutti, ad alcuni sindaci di centrodestra pronti a trascinare la società e lo stesso Scutti davanti al Tar per irregolarità nella composizione del Cda per l’estromissione del candidato di centrodestra, Patrizio D’Ercole decisa con l’avallo dei sindaci di centrosinistra.

«Da solo non ho deciso niente», ribatte Scutti, «ho chiesto a due consulenti legali la procedura da seguire e mi sono attenuto a quanto indicato. Lo statuto non dà indicazioni specifiche su divisioni di “seggi” tra maggioranza e minoranza e poi è antecedente alla spending review e alle indicazioni della Regione che sono le norme seguite in assemblea per eleggere il Cda. Oltre ai due consulenti ho chiesto anche all’ufficio legale della Regione il da farsi e mi ha risposto di seguire quanto detto dai consulenti, ossia di non convocare D’Ercole, ineleggibile, chiamare il secondo eletto del Pdl, Antonio Remossi, che ha rifiutato, e di passare a Vincenzo Marcello. Avevo anche scritto la lettera di convocazione alla terza della lista Pdl, Silvia Torricella, ma i consulenti me l’hanno fatta ritirare perché non spettava a lei il posto. Il verbale con la composizione del Cda è poi andato all’Ato, a differenza di quanto sostengono i sindaci Pdl, che la settimana scorsa ha risposto non eccependo nulla».

Scutti ne ha anche per la consigliera Tarantini che in una lettera al presidente, come detto dal Pdl, avrebbe scritto che “il Cda convocato non rispetta la volontà dell’assemblea e l’articolo 16 dello statuto societario”. «Nella riunione del Cda», spiega Scutti, «la Tarantini ha votato in favore del verbale sulla ineleggibilità di D’Ercole, le nuove nomine. Il giorno dopo ha telefonato dicendo che ci aveva ripensato e scritto la lettera. Non un comportamento consono. Poteva astenersi se non era sicura».

Infondata, poi, è l’accusa di immobilismo e paralisi della Sasi. «Rispondo con 12 milioni di investimenti fatti, di cui 4 quest’anno», dice Scutti, «la rete fognaria a Ortona, 5 chilometri di reti a Guardiagrele dove sta partendo il progetto per scovare le perdite, l’appalto per il nuovo depuratore di Lanciano solo per citarne alcuni. Le polemiche sterili non servono. Qui si parla di acqua, la politica deve restare fuori da questa società».

«Bisogna pensare alla fusione tra Isi e Sasi», chiude Camillo Di Giuseppe, sindaco di Altino, «noi del centrosinistra non abbiamo mai cercato di estromettere il Pdl dal Cda e dalla gestione Sasi, tant’è che i verbali di assemblea dimostrano la nostra volontà di fare una lista unica e poi di aver lasciato al Pdl la presidenza dei revisori».

Teresa Di Rocco

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