Rifiuti indifferenziati per 53 comuni trattamento a Chieti

Il pattume della zona frentana all’impianto Deco dei Di Zio dopo l’indisponibilità dell’Aciam di Avezzano

LANCIANO. Dovranno essere lavorati nell’impianto di trattamento di Casoni, a Chieti, i rifiuti indifferenziati di 53 comuni della EcoLan spa, l’ex Consorzio smaltimento rifiuti di Lanciano.

È questo l’esito di una riunione-fiume in Regione per affrontare il problema dell’indisponibilità dell’impianto Aciam di Avezzano. Ci sono ancora due giorni di stand-by e poi tutto dovrà essere di nuovo organizzato e autorizzato dalla Regione.

Invece che stabilizzare i rifiuti umidi ad Avezzano, così come avvenuto finora, si dovrà trasferirli nell'impianto di trattamento meccanico biologico (Tmb) della Deco di Chieti, di proprietà del gruppo industriale Di Zio.

L’Aciam, così come annunciato nei giorni scorsi sulle pagine del Centro, potrà ricevere solo una parte delle circa 150 tonnellate di rifiuti a settimana. Si chiudono dunque le porte ai rifiuti della EcoLan e ad un bacino di circa 160 mila persone. Non si può sperare in una deroga da parte della Regione, così come inizialmente auspicato perché, proprio per la mancata autorizzazione all’ampliamento della lavorazione, i gestori dell’impianto marsicano avevano diffidato la Regione. Il “pasticcio” dovrebbe durare da sei mesi a un anno.

In queste ore i 53 comuni del frentano stanno ricevendo le nuove comunicazioni della EcoLan spa per affrontare la nuova situazione. L’impianto mobile di trattamento dei rifiuti a Cerratina verrà chiuso. I rifiuti indifferenziati arriveranno a Cerratina sui camion e poi dovrebbero essere trasferiti su altri mezzi per proseguire la loro strada verso Chieti e non più verso Avezzano.

Questo genere di operazione deve però essere autorizzata dalla Regione all’Ecologica Sangro, altra società appartenente al gruppo Di Zio che gestisce la discarica di Cerratina. Da Chieti tornerà circa un 30% dei rifiuti destinati a Cerratina (a fronte di un 70% proveniente invece dall’Aciam) visto che la Deco, attraverso l’impianto di Tmb, si occupa della produzione di combustibile solido secondario destinato, così come si legge sul sito della Decogroup, alla «valorizzazione energetica di impianti termovalorizzatori e cementifici».

In mezzo stanno i comuni e il continuo rischio-emergenza sul fronte della gestione e smaltimento dei rifiuti urbani. Ma il presidente della EcoLan spa, Gianpanfilo Tartaglia, tranquillizza: «Abbiamo scongiurato l’emergenza ricorrendo all’unico impianto che ci ha dato disponibilità ad accogliere rifiuti indifferenziati», spiega, «l’Aciam ha poco margine di lavorazione e a fronte di un bacino di 53 comuni non potevamo fare figli e figliastri. Con questa soluzione si evitano anche aggravi di costi che tutto sommato dovrebbero essere sovrapponibili a quelli già sostenuti dai comuni. Avevamo previsto il verificarsi di possibili disagi», prosegue Tartaglia, «e per questo avevamo stabilito delle tariffe che contemplassero anche altre soluzioni. Ciò che ci sta a cuore è il fatto di non gravare su comuni e cittadini. Presto sono previsti altri tavoli di confronto per definire meglio la situazione»m conclude il presidente Tartaglia.

Daria De Laurentiis

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