Rilancio col birrificio La scelta divide residenti e politici 

Santa Chiara. Il progetto di Confesercenti e Cia piace a metà Il centrodestra: la città ha bisogno di programmazione

VASTO. Il mercato ittico di Santa Chiara cambia volto e in città si apre il dibattito. Il recupero di una struttura da tempo chiusa, è stato accolto con soddisfazione ma i dubbi sui benefici che potrebbe portare alla città e ai residenti del quartiere di Santa Maria Maggiore, sono tanti. Residenti, commercianti e opposizione consiliare chiedono maggiori delucidazioni sull’iniziativa. Entusiasti i giovani, un po’ meno i residenti. «Il birrificio porterà sicuramente giovani nelle ore serali», dice l’avvocato Roberto Tartaglia, titolare del vicino B&b, «non vanno tuttavia ignorati i problemi connessi alla circolazione e al parcheggio dei residenti. Stiamo pensando per questo di costituire un comitato per la tutela degli interessi dei residenti. L’idea del birrificio di per se è buona», continua Tartaglia, «ma stona l’idea dei progettisti di voler rendere fruibile la struttura all’esterno. Ciò significa», chiede Tartaglia, «pedane e tavolini all’aperto? La strada è stretta e i posti auto sono già insufficienti per i residenti».
I cittadini che abitano nel dedalo di vicoli attorno al quartiere, sperano che l’apertura dell’attività sia contestuale all’inaugurazione di nuovi servizi pubblici e convinca l’amministrazione comunale a realizzare bus navette per portare comitive nella zona.
Chiedono maggiori informazioni anche i consiglieri del centrodestra. «Intendiamo approfondire l’argomento», dice Alessandro D’Elisa, «per capire cosa prevede realmente prevede il progetto, l’impatto che avrà con la zona e la città. Non vanno poi tralasciate le tradizioni cittadine e la destinazione della struttura». La Lega ritiene che non possa bastare un birrificio aperto solo di sera a rivitalizzare il mercato e il centro storico. «Brindiamo anche noi al nuovo birrificio», dicono i consiglieri comunali Alessandra Cappa e Davide D’Alessandro. «Le parole dell’assessore Luigi Marcello, tuttavia, ci sono parse un tantino enfatiche. Pensare di rilanciare il centro storico attraverso una semplice nuova insegna sembra alquanto eccessivo. La verità è che negli ultimi 13 anni non sono state fatte politiche adeguate e si è consentito, in un contesto economico complicato, lo svuotamento del centro storico. Come abbiamo detto più volte, purtroppo si amministra alla giornata, senza uno studio particolareggiato, senza progetto e senza visione. L’assessore soltanto oggi ammette, bontà sua, che ha visto qualche segnale di sofferenza del commercio nella città antica. Qualche segnale? Sono anni che la decadenza colpisce il centro di Vasto. Ben vengano le birre, ma ci vogliono le politiche. Se le mancate politiche fanno scappare i cittadini e chiudere i negozi, non saranno le birre a salvarci».
Marco Corvino, responsabile del consorzio di commercianti “Vasto in centro”, in attesa di approfondire la questione preferisce non commentare. «Come è avvenuta l’operazione?», chiede il segretario cittadino di Fratelli d’Italia, Marco Di Michele Marisi. «C’è stata una evidenza pubblica tale da poter permettere a più aziende di partecipare? Speriamo che non si tratti di un regalo a un privato come avvenuto per il parcheggio multipiano e che non vada a scapito di chi svolge la stessa attività con maggiori costi di gestione e locazione».
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