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31 dicembre

31 Dicembre 2025

Oggi, ma nel 1968, a Marina di Pietrasanta, in provincia di Lucca, in località Le Focette, alla “Bussola” di Sergio Bernardini, uno dei locali più frequentati della Versilia, insieme alla “Capannina” di Achille Franceschi a Forte dei Marmi, in occasione del cenone di fine anno gli agenti di Pubblica sicurezza e i carabinieri alzavano barricate di protezione e reprimevano duramente la contestazione promossa da 160 manifestanti di Potere operaio di Pisa e del movimento studentesco anche sparando alcuni colpi di pistola. Un proiettile calibro 9 millimetri in dotazione agli esponenti dell’Arma rendeva paraplegico Soriano Ceccanti, originario di Lajatico, nel pisano, di 16 anni, colpendolo alla spina dorsale (nella foto, particolare, il suo volto sotto la notizia riportata sul quotidiano torinese “La Stampa”, del 2 gennaio 1969, a firma del corrispondente da Viareggio Aldo Valleroni). Diverrà uno schermidore di alto livello gareggiando sia nel fioretto che nella spada e incassando 4 medaglie d’oro ai Giochi paralimpici. Altri 13 ragazzi rimanevano feriti in modo meno grave. Bixio Donati, di 60 anni, che alloggiava nell'albergo accanto alla "Bussola", già sofferente di cuore, moriva dopo essere stato colpito dai fumogeni e dalla sassaiola. Tra i contestatori -che sostanzialmente volevano lanciare ortaggi contro i facoltosi confluiti per il veglione e ad ascoltare il concerto di Fred Bongusto e ad ammirare l’esibizione dell’inglese Shirley Bassey- vi erano anche Adriano Sofri, Giorgio Pietrostefani, Fiorella Farinelli, Massimo D’Alema, Gioia Maestro, destinati a diventare a vario titolo rappresentanti di rilievo della sinistra, sia extraparlamentare che non, elementi di vertice di Lotta continua e del Partito comunista del Belpaese. Ben 40 dei presenti venivano arrestati ed incriminati per resistenza aggravata, lesioni persistenti a pubblici ufficiali, danneggiamenti. L’iter giudiziario sarà lungo, contorto, seguitissimo. L’esempio per l’azione anti borghesi festanti per salutare l’arrivo del 1969 era stata fornita dalla scarica di uova e pomodori del 7 dicembre 1967 fuori dalla Scala di Milano contro uomini e donne della “razza padrona” in occasione della prima teatrale. L’evento verificatosi quella sera di San Silvestro ‘68 all’esterno della “Bussola” entrerà nella storia dell’agitazione prodromica allo scoppio dei cosiddetti anni di piombo in salsa tricolore. Era antecedente al verificarsi della strage dinamitarda all’interno della sede milanese della Banca nazionale dell’agricoltura di piazza Fontana del 12 dicembre ’69 e al conseguente abbrivio della strategia della tensione di matrice neofascista. Ma destava ugualmente enorme clamore mediatico e sarà oggetto di analisi anche in Parlamento.