Risse, aggressioni e rapine Da gennaio dodici episodi
Lanciano. L’ex consigliere D’Ovidio testimone della lite con feriti di sabato scorso «Preoccupa la continuità di certe situazioni nel centro città, servono risposte»
LANCIANO. Risse, aggressioni, rapine: sono una dozzina gli episodi in città dall'inizio dell'anno. Negli ultimi due fine settimana si sono susseguiti tre casi, tanto che il prefetto di Chieti, Gaetano Cupello, ha deciso di esaminare la “questione Lanciano” nella riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica che si tiene oggi pomeriggio. A fare scalpore è stata la rissa di sabato scorso tra cinque romeni: la lite, iniziata qualche ora prima con una scazzottata in piazza Plebiscito, è proseguita intorno alle 22.30 in un bar dei Portici comunali, dove due uomini si erano rifugiati raggiunti poi dagli altri tre. Nel locale giù botte, con uno dei protagonisti colpito da un contenitore metallico per le mance. La polizia ha già individuato e denunciato tre persone ed è vicina a chiudere il cerchio anche sulle altre due.
«Ero presente sabato sera nella zona dove si è scatenato il far west in mezzo a famiglie e bambini impauriti», racconta l'imprenditore ed ex consigliere comunale Eugenio D'Ovidio, «una scena di delirio e delinquenza proprio nel centro di Lanciano e a pochi passi dalla casa del sindaco. Per fortuna le forze dell'ordine sono state tempestive. Per quanto gli episodi di delinquenza debbano essere trattati singolarmente, è preoccupante la continuità di certe situazioni nella zona centrale della città. I commercianti dovrebbero essere protetti e messi al riparo, invece spesso vengono coinvolti. Mesi fa ho lanciato un appello alla politica e in particolare a quella di destra, che governa Stato, Regione e Comune, affinché affronti la “questione Lanciano” con un incremento di forze dell'ordine e pattuglie. Servono risposte straordinarie, all'altezza dei proclami fatti in campagna elettorale. In questi 36 mesi la percezione sicurezza è peggiorata, con i furti che proseguono nelle contrade. L'amministrazione comunale, di concerto con le forze dell'ordine, suggerisca comportamenti e azioni che la cittadinanza può svolgere per aumentare la sicurezza».
«Alcuni locali hanno investito con la sicurezza privata», nota Fabrizio Giardino di Confesercenti, «ma è un altro onere per i commercianti, che poi magari si vedono chiudere i locali come è successo a Chieti Scalo. Aspettiamo le decisioni del tavolo della sicurezza per fare richieste specifiche a orefettura e Comune». Al tavolo di oggi sarà presente il sindaco Filippo Paolini, che sabato sera era nelle vicinanze di piazza Plebiscito mentre due romeni venivano alle mani: «Andrò a sentire che misure e iniziative verranno prese per organizzare al meglio il controllo del territorio. Capisco che le forze dell'ordine hanno numeri risicati, ma questi gravi episodi accadono per lo più in centro: con maggiori controlli potrebbero essere evitati».