Rocca San Giovanni, ferito dal padre con un cric: è ancora in prognosi riservata

Scatta l'indagine per il genitore: è accusato di lesioni gravi. Il ferito è stato trasferito da Lanciano a Pescara

ROCCA SAN GIOVANNI. È indagato per lesioni gravi R.D.A., 76 anni, di contrada Vallevò, che domenica sera durante una lite ha colpito alla testa con una mazza ferrata il figlio, A.D.A., 50 anni. L’indagine è scattata d’ufficio da parte dei carabinieri di Fossacesia e Ortona, guidati dal capitano Roberto Ragucci, sia perché il 50enne è ricoverato in prognosi riservata, sia perché è stata utilizzata un’arma nella colluttazione. A.D.A. è ora ricoverato nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale di Pescara con un trauma cranico, ferite e lesioni alla testa.

leggi anche: Ferisce il figlio in testa col cric, lite in famiglia finisce nel sangue a Rocca San Giovanni Aggredito dall'anziano genitore in contrada Vallevò. Il 50enne, ricoverato a Lanciano dopo il violento trauma alla testa, ha detto di essere caduto

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri domenica pomeriggio tra padre e figlio, che vivono assieme ad una sorella in una casa a Vallevò (non è quella della foto pubblicata sul giornale di ieri), sarebbe scoppiata l’ennesima lite. Ultimamente, come raccontato anche dai vicini, pare che i due si scontrassero spesso per via di problemi personali del figlio. Anche domenica pomeriggio sarebbe scoppiata una lite. Ma questa volta dalle parole si è passati alle mani, poi il padre ha afferrato una mazza ferrata e colpito il figlio più volte alla testa. L’arma è stata ritrovata dai carabinieri e sequestrata.

Gli operatori del 118 di Lanciano hanno prestato i primi soccorsi ad A.D.A., trasportato d’urgenza al Renzetti. Ai medici dell’ospedale, visto che era ancora vigile, in un primo tempo l’uomo ha raccontato che si era ferito cadendo accidentalmente. Ma i medici non hanno creduto a questa versione perché le lesioni non erano compatibili con una caduta. Era evidente che era stato un oggetto molto pesante a provocargli i traumi. E il ritrovamento della mazza ha confermato l’ipotesi dei medici.

Dopo una Tac alla testa per evidenziare eventuali lesioni interne e alcune ore a Lanciano, il ferito è stato trasferito alla Neurochirurgia di Pescara. La prognosi non è stata ancora sciolta. Per questo, viste le lesioni gravi e la presenza di un’arma, come spiega il procuratore capo Francesco Menditto che sta seguendo il caso, si procede d’ufficio contro il padre, che dovrà spiegare la sua versione dei fatti. (t.d.r.)

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