Savoia, l’allarme degli studenti: non è garantita la nostra sicurezza 

I rappresentanti dell’istituto più grande della città: «Solo comunicazioni al telefono, fuori i documenti» Il rientro tra due giorni: «Servono certezze sul fatto che il cantiere non incida sulle attività didattiche» 

CHIETI. «A due giorni dalla riapertura della scuola, noi rappresentanti d’istituto non abbiamo ancora la certezza di poter rientrare in aula in sicurezza». A parlare sono Ernesto Agostinelli, Alice Caramanico e Ascanio D’Amicodatri, i tre rappresentanti d’istituto della più grande scuola teatina, l’istituto superiore Luigi di Savoia. Per loro la prima campanella suona giovedì mattina, in maniera anticipata rispetto alla data di lunedì 16: ma la sede di via D’Aragona è sottoposta a una delle più imponenti ristrutturazioni edilizie cittadine, che prevede l’abbattimento e la ricostruzione di tutta la parte centrale dell’edificio.
IL RIENTRO IN AULA
«Stiamo per tornare a scuola ma non abbiamo ancora certezze», dicono i rappresentanti d’istituto, «abbiamo chiesto documenti formali che attestino che non ci siano problemi di sicurezza per noi studenti. Al momento non abbiamo nulla in mano. Solo comunicazioni via telefono, che non ci possono bastare. Vogliamo vedere i documenti ufficiali». Le stesse richieste dei ragazzi sono state avanzate dalla preside Grazia Angeloni sui tavoli provinciali e le era stato assicurato che sarebbero stati forniti i documenti tecnici relativi al fatto che non ci sarebbero state interferenze tra le attività di cantiere e quelle didattiche. Al tavolo della Provincia, insieme al presidente Francesco Menna e alla consigliera delegata Silvia Di Pasquale, erano presenti anche alcuni genitori dei ragazzi del Savoia che si sono costituiti in comitato sempre per avere garanzie sulla sicurezza dei loro figli.
LABORATORI E BUS
I tre rappresentanti d’istituto esprimono preoccupazione anche riguardo alla possibilità di frequentare le ore di laboratorio che, tranne per la sezione di Informatica, devono tenersi nella sede centrale, e per il trasporto scolastico. «Per quanto riguarda i laboratori non siamo sicuri che possano partire fin da subito», dicono, «e per quanto riguarda i bus, sicuramente ci saranno problemi per gli studenti che arrivano da fuori Chieti, in particolar modo per quelli che faranno lezione allo Scalo nella sede del De Sterlich». Il Savoia è la più grande scuola teatina. Conta circa 1.350 iscritti che saranno distribuiti in quattro sedi: quella centrale di via D’Aragona, dove restano 19 classi, e le tre sedi sino all’anno scorso occupate dal liceo scientifico Masci, dove saranno spostati circa 800 studenti. Si tratta del Seminario regionale, del vecchio edificio del Masci in via Vernia, e del De Sterlich allo Scalo. La sede scalina è quella più mal digerita dagli studenti, che la trovano troppo lontana dalla sede centrale. «Dopotutto», spiegano i rappresentanti d’istituto, «chi ha scelto questa scuola lo ha fatto anche pensando alla sua collocazione geografica. Per questo l’orario degli autobus dovrebbe essere almeno in parte modificato per venire incontro alle esigenze degli studenti».
IL MAXI-CANTIERE
I lavori sulla sede storica di via D’Aragona sono già iniziati e dovrebbero durare poco più di un anno e mezzo. L’appalto da 11 milioni di euro (fondi Pnrr) è stato vinto da due ditte di Chieti, l’impresa di costruzioni De Cesare ed Edilizia Di Cosmo. La progettazione e la direzione dei lavori è stata affidata dalla Provincia, stazione appaltante, alla ditta Promedia. Il cantiere procederà attraverso tre diversi step e le varie aree della scuola verranno chiuse e riaperte a seconda degli step di lavorazione. L’entrata principale della scuola non verrà più utilizzata, gli studenti utilizzeranno quella che prima era usata come entrata carrabile a servizio del personale docente.
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