Savoia, studenti ancora in piazza Patto per sospendere la protesta

21 Settembre 2024

Sit-in davanti al Villino di via Berardi per le condizioni delle sedi provvisorie assegnate alla scuola I rappresentanti d’istituto: «Da lunedì in classe, ma se non arrivano garanzie manifestiamo di nuovo»

CHIETI. È ancora protesta all’istituto superiore Luigi di Savoia. Ieri mattina i ragazzi – che avevano annunciato di scioperare per l’intera settimana – si sono dati appuntamento davanti a una delle sedi della scuola, il cosiddetto Villino in via Berardi, per un sit-in di protesta. Dopo il corteo di mercoledì scorso, la nuova protesta è scattata, dicono i rappresentanti d’istituto Ernesto Agostinelli, Alice Caramanico e Ascanio D’Amicodatri per la «mancanza di risposte adeguate, visto che non siamo soddisfatti di quelle ottenute». Al termine della protesta, però, si trova l’accordo: da lunedì prossimo gli studenti torneranno regolarmente in aula. «Abbiamo fatto una sorta di patto», fanno sapere i rappresentanti, «noi torneremo a scuola ma chi di dovere deve muoversi per garantire la sicurezza di noi studenti».
La protesta di ieri ha riguardato principalmente la sede centrale della scuola: l’edificio di via D’Aragona è sottoposto a lavori di ristrutturazione che prevedono l’abbattimento e la ricostruzione della parte centrale della struttura. In questa sede devono studiare 450 ragazzi, mentre altri 450 sono stati spostati al Seminario regionale, altri 390 all’istituto De Sterlich e 90 nella vecchia sede del liceo scientifico in via Vernia. Per quelli rimasti nella sede centrale è fondamentale che non ci siano interferenze tra le attività di cantiere e quelle scolastiche.
«Abbiamo parlato con la preside Grazia Angeloni e con tutti gli altri interessati, compresi i funzionari della Provincia e due ispettori mandati a controllare la situazione. E riteniamo di aver fatto un passo avanti», dicono i rappresentanti degli studenti, «noi siamo pronti ad avere un maggiore senso di adattamento, purché ci si muova sul piano della sicurezza: manca ancora un documento, il Duvri, che garantisce la piena sicurezza dei locali e la Provincia ha assicurato che arriverà a breve. Mancano anche altri dispositivi di sicurezza, come l’acqua nelle pompe antincendio, non funzionano inoltre le campanelle per il cambio ora, che fungono anche da dispositivi d’allarme, campanelle che, ci hanno detto, verranno sostituite da trombette. E infine, cosa più importante, manca l’accesso per i disabili».
I rappresentanti d’istituto hanno assicurato che controlleranno affinché le promesse fatte siano mantenute. Intanto il presidente della Provincia Francesco Menna ha commentato la protesta dicendo che l’ente farà di tutto per garantire la sicurezza dei ragazzi, anche se il maxi cantiere da 11 milioni di euro, che tra un anno mezzo consegnerà una nuova scuola alla città, comporterà comunque dei disagi.
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