Intanto arrivano le radio ricetrasmittenti che colmano una lacuna che si trascinava da anni insieme al parco veicoli

Scade il contratto, a casa 10 vigili stagionali

La polizia municipale torna a fare i conti con l'organico di sempre: trenta unità

VASTO. Scade il prossimo 15 ottobre il contratto a tempo determinato ai dieci vigili stagionali assunti dal Comune a luglio. Fra poco più di una settimana il comando di polizia municipale di corso Italia tornerà a fare i conti con l'organico di sempre.

Trenta addetti in tutto: undici ufficiali, tre sottoufficiali e sedici agenti, coordinati da un responsabile, il maggiore Sergio Petrongolo. Un numero di operatori decisamente insufficiente per garantire la turnazione e le attività di controllo sul territorio. Ed è questa una delle ragioni che spinge l'amministrazione comunale a reclutare vigili stagionali da adibire ai servizi durante l'estate, periodo dell'anno in cui la popolazione cresce sensibilmente in città per via delle presenze turistiche. 

La scadenza dei contratti a tempo determinato costringerà Petrongolo, che da un mese regge il comando, ad organizzare in maniera diversa la turnazione, potendo contare su dieci agenti in meno. In compenso il corpo è stato finalmente dotato di radio ricetrasmittenti: sei apparati per le auto, due per le moto, tre portatili e una stazione fissa negli uffici di corso Italia. L'arrivo degli impianti è andato a colmare una evidente lacuna: senza le radio ricetrasmittenti i vigili comunicavano tra loro con il telefonino messo a disposizione dal Comune.  «Gli impianti vanno ad aggiungersi al nuovo parco macchine in dotazione già da diversi mesi», dice l'assessore alla polizia municipale, Vincenzo Sputore (Pd), «e che è costituito da una Panda, due moto e due vespe». 

Nel frattempo sembra essersi placata la polemica che ha accompagnato i primi di settembre la nomina di Petrongolo, polemica scatenata dalla decisione, presa dalla giunta, di ricorrere ancora una volta ad un esterno invece di attingere alle professionalità interne come chiedeva il sindacato di categoria.

© RIPRODUZIONE RISERVATA