Senza fondi, l’orchestra suona nell’atrio

Marrucino: prove per un concerto che non ci sarà. La protesta dei musicisti

CHIETI. Sulle note di Beethoven, Mozart e Rossini ieri mattina piazza Valignani si è trasformata in un salotto ottocentesco. I 40 artisti dell’orchestra del Marrucino, si sono ritrovati nell’atrio del teatro, come in una vetrina di un qualsiasi negozio d’abbigliamento, uniti per dimostrare, con la propria musica, che l’arte e la cultura non hanno limiti, anche quando vengono messi in discussione da questioni economiche e politiche. E così in piazza Valignani, transennata dalle 10.30 alle 12 per ordinanza comunale, si è ricreato lo schema interno del teatro.
Più di un centinaio i presenti, seduti di fronte all’ingresso, ini via De Lollis, come in platea o in piedi, a ferro di cavallo. Tra i presenti, tanti i curiosi e diversi politici.

MUSICA.
La musica dell’orchestra guidata da Patrick Murray ha riecheggiato per tutta la piazza, fino alle strade laterali di via Pollione. Una musica carica di nostalgia, eppure eseguita tra rabbia e commozione. «Questa esibizione fin da principio è stata voluta per tenere alta l’attenzione nei cittadini e nelle istituzioni sul nostro problema, per non essere abbandonati», spiega Giovanni Pantalone, vice presidente dell’associazione San Ferdinando che riunisce tutte le maestranze del teatro. «E’ stata una prova dei concerti che non verranno portati in scena, ma anche un’occasione per dimostrare, soprattutto ai cittadini, il duro lavoro dei musicisti, stimolandoli nel continuare ad avere un occhio di riguardo verso la cultura». Una protesta, dunque, che si discosta da cortei e manifestazioni. Piuttosto, un grido simbolico, culturale, senza retorica. Sono state eseguite: l’overture del Don Giovanni, la Carmen di Bizet e il Barbiere di Siviglia.

IL SINDACATO.
«Si tratta innanzitutto di una forma di protesta legittima, ma non inaspettata», spiega Nino Buccione, segretario provinciale Slc Cgil. «Nell’ultimo incontro con l’assessore regionale alla cultura è emerso un grande disinteresse verso questi oltre cento lavoratori».

IL SINDACO.
Presenti anche diversi rappresentanti della amministrazione comunale. Il sindaco Francesco Ricci ha voluto sottolineare, al di là di questioni politiche, la bellissima iniziativa di protesta: «Per l’ennesima molta l’orchestra del Marrucino ha dimostrato la sua ottima qualità. Purtroppo, grazie alla Regione, e quindi al mancato finanziamento della stagione lirica 2009/2010, per la quale abbiamo fatto il possibile, ci ritroviamo privati di un pezzo di storia. Una soluzione? Far vincere il centro-sinistra alle prossime elezioni, perché noi come obiettivo abbiamo anche quello di riorganizzare il finanziamento per la stagione 2010/2011».

SENZA FONDI. Dello stesso parere anche il senatore Giovanni Legnini che ha voluto ribadire il legame con la campagna elettorale: «Di Stefano, Febbo e Di Primio devono spiegare alla città perché il loro governo e il partito del Pdl, negano ciò che è dovuto al Marrucino per legge. Una vergogna, soprattutto per chi aspira a governare la città, la stessa che stanno affamando».

Increduli i cittadini, giovani e non, appassionati e semplici curiosi, tutti però profondamente delusi per la grave situazione del Marrucino. Nei loro sussurri, nelle parole spezzate, spesso dette in sottovoce per non disturbare l’esibizione, emerge lo stesso sentimento degli artisti: paura. «Sono deluso e amareggiato», racconta il giovane teatino Donato di Bartolomeo, «soprattutto per le istituzioni politiche che hanno pensato ai propri interessi, abbandonando ulteriormente la città».