Sevel, le forniture scarseggiano: produzione ferma una settimana 

Lo stabilimento di casa Stellantis stoppa le attività dal terzo turno di oggi fino alle 5.45 di sabato 4 giugno Nanni (Fim): problemi per lavoratori e indotto. Carlucci (Uilm): rendere più competitiva la Val di Sangro

ATESSA. Saranno sospese per tutta la settimana prossima, a partire dal terzo turno di oggi, le attività lavorative in Sevel. Lo fanno sapere le Rsa di stabilimento e componenti del comitato esecutivo dopo una riunione con la direzione convocata d'urgenza ieri mattina. A causa della mancanza di approvvigionamenti sul fronte delle fornitura (tra cui, questa volta, le centraline Zf e altre componenti) la fabbrica del Ducato di casa Stellantis ferma la produzione da lunedì 30 maggio fino alle 5.45 di sabato 4 giugno. La produzione era già saltata per alcune giornate da venerdì scorso fino al turno centrale di martedì. Una volta ripartite le linee, tuttavia, le voci di stabilimento si erano fatte insistenti circa un'altra imminente fermata. E così è stato.
In mancanza di certezze su quando e quanto poter avere i pezzi necessari alla costruzione dei furgoni commerciali leggeri, la Sevel adotta la strategia della formica: accumulare il più possibile la componentistica nel corso della settimana entrante (approfittando anche del ponte del 2 giugno) per poter contare su una produzione più a lungo termine e senza troppi scossoni. Sevel deve anche riprogrammare alcune giornate di recuperi produttive, prima calendarizzate e poi cancellate sempre per problemi di fornitura. Con questa strategia è probabile che riesca nell'intento. Ma intanto lo stop produttivo sarà coperto da cassa integrazione.
«La situazione rischia di diventare disastrosa nelle prossime settimane», dichiara Amedeo Nanni della segreteria interregionale Fim Abruzzo e Molise, «a rimetterci sono i lavoratori di Sevel e indotto con contrazione di salari e in particolar modo i somministrati con perdita di posto di lavoro. Se si vogliono dare prospettive a un tessuto industriale sfibrato il nostro Paese insieme all'Europa ha il compito di rendersi indipendente da Cina e Paesi dell'est e iniziare a investire nelle aziende in Europa al fine di produrre internamente i semiconduttori per vetture e elettrodomestici. La politica deve creare le condizioni attraverso investimenti sulle infrastrutture, su fonti energetiche alternative. Il Pnrr è una grande opportunità che non si ripeterà e se vogliamo il rilancio del nostro territorio». «È drammatico che a pagare siano i lavoratori con perdita di salario e il rischio di perdita di posti di lavoro», commenta Giancarlo Carlucci, rsa Uilm, «come Uilm abbiamo sostenuto che si sarebbero dovute creare sul territorio le condizioni per un indotto Sevel. Ora bisogna lavorare per rendere più competitiva la Val di Sangro».
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