Sider, per 95 dipendenti chiesta la Cig in deroga

Codagnone (Cgil): fase decisiva nella vertenza sul futuro dell’azienda Alla Pilkington proteste per i sub-appalti: persi altri posti di lavoro

VASTO. «Siamo uova senza guscio. Nessuna difesa nè certezze per il futuro». La frase pronunciata da un lavoratore della Sider Vasto racconta il presente di centinaia di lavoratori del Vastese. Altro che sorpresa. L’uovo di Pasqua dei lavoratori del Vastese in molti casi quest’anno non ha neppure il guscio. L’edilizia è al palo, il settore tessile annaspa e quello metalmeccanico che avrebbe dovuto riprendersi fatica ad ingranare la marcia. Ieri i sindacati hanno incontrato i lavoratori della Sider Vasto di Punta Penna per metterli al corrente della situazione. A San Salvo la Fictem-Cgil punta il dito contro la Pilkington. «Abbiamo perso altri posti di lavoro durante la gestione dei cambi appalto», afferma il sindacato invitando il colosso vetrario a vigilare.

Sider Vasto. Il tempo passa e per i lavoratori della Sider Vasto la serenità è ancora lontana. Il 16 aprile in Provincia i sindacati hanno chiesto il ricorso alla cassa integrazione in deroga fino al 30 giugno al termine della cassa ordinaria (24 maggio) in attesa del rilancio produttivo dell’azienda siderurgica. E intanto le maestranze e le Rsu confidano in una decisione rapida e positiva da parte del giudice del lavoro Elio Bongrazio sulla richiesta di ammissione al concordato preventivo da parte della società Sider. Condizione importante per il rilancio dell'attività, attesa anche dalla società Tecnotubi spa di Brescia intenzionata a rilevare la fabbrica per produrre tubi di qualità. «La vertenza attraversa una fase decisiva. Serve l’impegno di tutte le istituzioni. Chi può dia una mano ai lavoratori», scrive Mario Codagnone, della Fiom-Cgil provinciale.

Pilkington. A San Salvo la Pilkington grazie ai contratti di solidarietà ha salvato i livelli occupazionali ma a parere della Cgil qualcosa non funziona nella gestione degli appalti. «Il sistema degli appalti Pilkington pecca perché tagli e risparmi non difendono più i diritti irrinunciabili e molte famiglie vengono abbandonate al proprio destino di solitudine e povertà», scrive il sindacato. «La pratica dei sub-sub-sub appalti fa della Pilkington una matrioska. Ma il contenitore più grande non tutela i più piccoli. Accade che quello che dovrebbe essere un normale cambio di appalto all’interno del servizio manutenzione carrelli e batterie è diventata una odissea burocratica che ha portato alla perdita di posti di lavoro. Chi vince non sempre applica il contratto collettivo nazionale di settore», affermano la Cgil provinciale e le Rsu. Il sindacato fa un appello alla Pilkington. «Alla Nsg-Pilkington e al gruppo dirigente chiediamo di vigilare su alcune pratiche poco chiare e di adoperarsi per esigere che all’interno della propria azienda siano applicati i contratti sottoscritti da Cgil, Cisl e Uil».

Paola Calvano

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