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Sigilli ai rubinetti del ristorante Azione risarcitoria sulla Sasi

VASTO. Acqua e sigilli. Il Comitato Pro-Trignina dopo i sigilli apposti all’attività di ristorazione “La Paranza” ritenuta “morosa” anche se non ha ricevuto acqua, Antonio Turdò rispolvera una regio-...

VASTO. Acqua e sigilli. Il Comitato Pro-Trignina dopo i sigilli apposti all’attività di ristorazione “La Paranza” ritenuta “morosa” anche se non ha ricevuto acqua, Antonio Turdò rispolvera una regio-decreto e chiede l’intervento della magistratura. «Con enorme meraviglia siamo venuti a conoscenza che martedì scorso la Sasi spa ha sigillato la rete idrica di un’attività a Vasto alta. Il fermo della distribuzione idrica sarebbe avvenuto per morosità nell’anno in corso», scrive Turdò in una nota inviata alla Procura di Vasto. «Sono profondamente addolorato e sconcertato. Le attività sono costrette ad acquistare l’acqua da privati con un elevato aggravio di costi. Da parte della Sasi ci sarebbe voluta una maggior cautela e considerazione», scrive il presidente dell’associazione. «Chiedo di verificare se nella vicenda c’è stata un’insufficiente attività della Sasi , che è tenuta per legge, come stabilito dal regio decreto n.2664 del 10 agosto 1884 (confermato con la legge di riforma numero 36 del 1994, comunemente conosciuta come legge Galli), a fornire acqua ai cittadini, essendo il servizio idrico un servizio primario e universale». L’avvocato del Comitato, Isabella Mugoni, ha avviato un’azione risarcitoria. (p.c.)

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