Spiagge, il Tar toglie i chioschi stagionali

Casalbordino, i giudici bocciano un balneatore: non aveva rimosso lo stabilimento a fine estate

CASALBORDINO. Le strutture temporanee devono essere rimosse. Non lascia dubbi il verdetto dei giudici amministrativi che hanno respinto il ricorso di un balneatore, il quale per non rimuovere il chiosco di legno installato sul litorale all’inizio della stagione estiva, aveva impugnato la delibera con cui il consiglio comunale di Casalbordino aveva riconfermato la stagionalità delle strutture.

Al Tar di Pescara si era rivolto Maurizio Racciatti, operatore turistico assegnatario di una concessione temporanea che aveva chiesto di non togliere le strutture al termine della stagione balneare in quanto le stesse, per rispettare la normativa antisismica, non erano facilmente rimovibili. Il balneatore, difeso dall’avvocato Marco Fanghella, aveva chiesto l’annullamento della delibera con cui era stato rivisitato il piano demaniale comunale. Il ricorso è stato respinto.

«L’area assegnata non è destinata a strutture fisse», ha chiarito il Tar nella sentenza che da torto all’imprenditore e ragione al Comune, «sembra evidente che tutte le opere che si intendano realizzare su tali aree debbano necessariamente essere rimosse al termine della stagione balneare, con la conseguenza che, ove tale rimozione non avvenga, il Comune non potrà non esercitare i conseguenti poteri sanzionatori, che comportano anche la decadenza del titolo concessorio assentito».

Soddisfatta l’amministrazione comunale casalese. «I giudici amministrativi hanno posto fine a una querelle che durava da anni», commenta il sindaco Remo Bello, «si tratta di una vittoria della cittadinanza che vede così salvaguardato il paesaggio marino. Dispiace per i balneatori, ma il bando parlava chiaro. Del resto mi resta ancora difficile da capire la loro presa di posizione». Nel giudizio l’ente è stato rappresentato dall’avvocato Severino Coladonato.

La controversia era nata allorquando alcuni aggiudicatari, dopo aver partecipato a bandi che prevedevano l’assegnazione di concessioni stagionali, pretendevano di realizzare invece strutture fisse. In altre parole veri e propri stabilimenti balneari al posto di chioschi removibili.

Per l’effetto della sentenza del Tar, che potrebbe essere impugnata al Consiglio di Stato, le strutture dovranno essere rimosse alla fine dell’estate, per poi essere ricollocate sulla spiaggia all’inizio di ogni stagione.

Anna Bontempo

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