Spirito Santo, cominciati i lavori Il vescovo benedice il cantiere 

Al via nella chiesa del rione Santa Rita le opere di manutenzione dell’aula liturgica e di ampliamento Monsignor Cipollone: «È un giorno di festa per il quartiere e la diocesi, così avviciniamo la comunità»

LANCIANO. La ruspa butta giù il muro e la scalinata del piccolo anfiteatro della chiesa, spazio esterno che ha ospitato messe all'aperto e altri momenti comunitari. Partono così i lavori di adeguamento e ampliamento del complesso parrocchiale dello Spirito Santo, nel popoloso quartiere Santa Rita, annunciati dal Centro nei mesi scorsi. L'arcivescovo Emidio Cipollone, accompagnato dai progettisti, gli architetti Carmine Coppa, Nicola Di Biase e l'ingegnere Angelo Alimonti, e dall'ingegnere Vincenzo Mammarella della ditta Ies Mammarella di Vacri incaricata degli interventi, benedice il cantiere e la prima buca scavata nel terreno. È durato anni il percorso verso i lavori che cambieranno il volto della parrocchia, anima di un quartiere di oltre novemila abitanti.
«È un giorno di festa per la comunità e la diocesi, vista l'importanza anche numerica della parrocchia», commenta monsignor Cipollone, «questi lavori serviranno per annunciare la parola di amore e di vita, per condividere i sacramenti e avvicinare la comunità». Il progetto, illustrato con un plastico che resterà in chiesa, prevede l'impermeabilizzazione del tetto della chiesa costruita nel 1995, l'adeguamento statico della sala della cultura (la vecchia chiesa), l'ampliamento della casa canonica, nuova sagrestia e una cappella feriale, che diventerà l'elemento centrale del nuovo complesso.
«Sarà una struttura in cemento armato con copertura fatta da tre vele distaccate che proietteranno delle lame di luce internamente, verso il presbiterio», spiega l'architetto Coppa, «per favorire la meditazione. È un esempio di architettura organica che, attraverso linee morbide, rievoca il Creato». «Volevamo mettere al centro le potenzialità di un complesso parrocchiale funzionante», aggiunge l'architetto Di Biase, «con l'intento di potenziare l'esistente e lavorare sulla parte centrale che oggi è un semplice corridoio di collegamento verso la casa canonica e invece con il nostro progetto diventa l'elemento centrale, da cui prenderanno sviluppo tutti i nuovi ambienti».
L'ampliamento del vecchio edificio della casa canonica vedrà aumentare le aule per le attività parrocchiali, al piano superiore sarà ricavato l'alloggio per il parroco e al piano terra saranno realizzati lavori di consolidamento per una zona che è disagiata staticamente. «In chiesa ci sarà un nuovo impianto di climatizzazione e verrà rifatta l'impermeabilizzazione della copertura», spiega Di Biase, «negli anni sono stati fatti interventi a macchia di leopardo, non risolutivi, adesso sistemeremo tutte le infiltrazioni. Centrale è anche l'abbattimento delle barriere architettoniche: verrà aggiunto un ascensore che collegherà tutti i livelli».
La durata dei lavori è stata dimezzata rispetto alle previsioni iniziali: saranno ultimati entro un anno e mezzo. «L'aula liturgica rimane utilizzabile, sempre», annuncia il parroco, don Nicola Giampietro, «la chiesa non verrà chiusa, né serviranno tendoni come si ipotizzava tempo fa. Non ci saranno ponteggi, gli operai faranno una linea vita per lavorare al tetto e sotto celebrazioni e cerimonie andranno avanti». Il costo dell'intervento ammonta a 800mila euro, il 70% circa finanziato con l'8 per mille dalla Cei e il restante 30%, circa 240mila, dalla curia e dalla comunità invitata a partecipare alla spesa. «Ognuno secondo la sua possibilità, anche una piccola offerta sarà gradita», dice l'arcivescovo, «è un progetto cullato da anni che prevede anche una parte artistica, con opere dedicate a Santa Rita, alla Madonna e a San Tommaso, perché anche le opere d’arte annunciano la bellezza di Dio».
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