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Sport, 9 Comuni esclusi dal bando
Ricorso al Tar dei borghi del Medio Vastese sui fondi negati all’impiantistica
GUILMI. Esclusi dal dal bando “Sport&Periferie” della presidenza del Consiglio dei ministri, nove comuni del Vastese si ribellano invocando parità di opportunità. Il 14 dicembre davanti al tribunale amministrativo regionale saranno discussi i ricorsi presentati dai Comuni di Guilmi, Liscia, San Buono, Lentella, Roccaspinalveti, Palmoli, Torrebruna, Furci e Tufillo insieme a molti altri comuni italiani contro l'esclusione disposta dall’Ufficio sport della presidenza del Consiglio dei ministri al bando “Sport&Periferie”.
«Ci siamo uniti», spiega il sindaco di Guilmi, Carlo Racciatti, «in una sorta di class action di diritto amministrativo con pochi precedenti in Italia». Ad assistere i ricorrenti è lo studio legale dell'avvocato Andrea Filippini. «Lamentiamo», prosegue Racciatti, «l’illegittimità dell’esclusione della nostra proposta di finanziamento dall’accesso ai fondi ministeriali. La motivazione addotta dall’Ufficio sport è la mancanza di un verbale - quello di verifica e validazione - che rappresenta il momento conclusivo della progettazione di un intervento di lavori pubblici. Fatto non vero: il verbale, per ognuno degli interventi, c’è, eccome! Ed ecco che, essendo palesemente sbagliata la motivazione dell’esclusione, si può guardare non senza fiducia all’udienza cautelare del prossimo 14 dicembre. Possibile comunque», chiedono i ricorrenti, «che l’Ufficio sport della presidenza del Consiglio non si sia accorto che il verbale in realtà c’era ed era stato diligentemente prodotto dai nostri Comuni? Il problema - come spesso accade sembra solo giuridico - ha ricadute politico-amministrative ben più evidenti. La posta in gioco è la parità di chance nell’accesso al finanziamento anche per i piccoli Comuni che, se costretti a dover pagare progettisti o incaricati di verifiche esterni prima ancora di poter solo presentare la propria domanda di accesso a finanziamento, sarebbero, ancora una volta, e come troppo spesso accade, penalizzati già in partenza». (p.c.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA .
«Ci siamo uniti», spiega il sindaco di Guilmi, Carlo Racciatti, «in una sorta di class action di diritto amministrativo con pochi precedenti in Italia». Ad assistere i ricorrenti è lo studio legale dell'avvocato Andrea Filippini. «Lamentiamo», prosegue Racciatti, «l’illegittimità dell’esclusione della nostra proposta di finanziamento dall’accesso ai fondi ministeriali. La motivazione addotta dall’Ufficio sport è la mancanza di un verbale - quello di verifica e validazione - che rappresenta il momento conclusivo della progettazione di un intervento di lavori pubblici. Fatto non vero: il verbale, per ognuno degli interventi, c’è, eccome! Ed ecco che, essendo palesemente sbagliata la motivazione dell’esclusione, si può guardare non senza fiducia all’udienza cautelare del prossimo 14 dicembre. Possibile comunque», chiedono i ricorrenti, «che l’Ufficio sport della presidenza del Consiglio non si sia accorto che il verbale in realtà c’era ed era stato diligentemente prodotto dai nostri Comuni? Il problema - come spesso accade sembra solo giuridico - ha ricadute politico-amministrative ben più evidenti. La posta in gioco è la parità di chance nell’accesso al finanziamento anche per i piccoli Comuni che, se costretti a dover pagare progettisti o incaricati di verifiche esterni prima ancora di poter solo presentare la propria domanda di accesso a finanziamento, sarebbero, ancora una volta, e come troppo spesso accade, penalizzati già in partenza». (p.c.)
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