Tartufi e funghi, parte la raccolta 

Guardiagrele. Scioli (Tartufai della Maiella) invoca responsabilità e sostenibilità

GUARDIAGRELE. L'Associazione Tartufai della Maiella con la riapertura, avvenuta ieri, della raccolta dei funghi e dei tartufi, scende in campo per ricordare due temi importanti, quelli della responsabilità e della sostenibilità. «Come è ormai consuetudine», sottolinea il vicepresidente del sodalizio Giovanni Scioli, «bandito dal calendario regionale, il mondo del tartufo riparte adesso con la raccolta del Tuber magnatum pico e del Tuber mesentericum con il clima ancora con temperature gradevoli e ricco anche di umidità e pioggie che favoriscono la crescita dei tuberi». Scioli, evidenzia poi che questo prodotto della natura è però attaccato da più parti e vede di conseguenza a rischio la sua esistenza e sostenibilità, con grave danno economico per il territorio. «I fattori causa di questi eventi», spiega Scioli, «sono da ricercare innanzitutto nel cambiamento climatico, poi da un non sempre corretto approccio alla raccolta, sia da parte dei raccoglitori autorizzati che da improbabili tartufai che si appropriano della raccolta con metodologie invasive e al limite della legittimità. Scioli evidenzia quindi che l'Associazione Tartufai della Maiella, da tempo organizza corsi rivolti agli appassionati del mondo della natura, per fornire informazioni e formare sia alla raccolta dei funghi che del tartufo. «Già da oggi», sottolinea Scioli, «parte per esempio, la sottoscrizione rivolta agli appassionati che vogliono partecipare ai corsi formativi per poter essere pronti all'esame per il patentino regionale che autorizza alla raccolta dei tartufi. Le iscrizioni si possono effettuare sul sito della nostra associazione o rivolgendosi ai componenti del direttivo».
Scioli ricorda infine che il sodalizio riapre anche le porte della sede di Bocca di Valle per escursioni guidate, formazione e per qualsiasi tipo di informazione. «Il 16 ottobre», conclude, «sarà organizzata una gara per gli associati con ricerca libera del Tuber uncinatum».
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