Trovato l’accordo: Di Primio va avanti 

Forza Italia ottiene lo scambio di deleghe tra gli assessori Di Biase e Giampietro e vota il bilancio. FdI: ok, ma è un ricatto

CHIETI. L’assessore Carla Di Biase cede la sua delega al commercio al vicesindaco Giuseppe Giampietro; in cambio si prende la pubblica istruzione. Si chiude così la crisi del Comune e Forza Italia rientra in maggioranza: è salvo il sindaco Umberto Di Primio che, per due volte in 42 giorni, ha rischiato di cadere a causa degli sgambetti dei 5 consiglieri ribelli di Forza Italia, tutti legati all’assessore regionale Mauro Febbo. Oggi alle 15, salvo sorprese, è prevista l’approvazione del bilancio consuntivo 2018 anche con i voti del capogruppo forzista Marco D’Ingiullo e di Maura Micomonaco, Emiliano Vitale, Maurizio Costa ed Elisabetta Fusilli.
Va in archivio una lite durata più di tre mesi: i consiglieri avevano chiesto di cacciare Di Biase dalla giunta. L’assessore, ora esponente di Fratelli d’Italia, si era candidata alle elezioni regionali del 10 febbraio scorso senza il via libera di Febbo provocando un corto circuito politico anche a causa dei 1.540 voti presi. La richiesta iniziale di Forza Italia – far fuori Di Biase perché non avrebbe raggiunto risultati nel commercio – poi è stata ridimensionata in un mini rimpasto di deleghe. Chi ha vinto? Tutti e nessuno. Di certo, Di Biase è ancora in giunta e Di Primio, ormai un nemico di Febbo, resta sindaco fino alla scadenza del 2020.
Ieri, dopo il consiglio comunale andato a vuoto con il numero legale crollato a causa della fuga della maggioranza – con 12 consiglieri a 12 il bilancio non sarebbe passato e l’amministrazione sarebbe caduta – Forza Italia ha fatto un’altra offerta: «Finalmente», dice D’Ingiullo, «dopo varie insistenze è prevalso il buon senso e proprio ieri pomeriggio abbiamo appreso che la mia prima proposta fatta a nome del gruppo di Forza Italia per il cambio di deleghe tra Di Biase e Giampietro, proposta in un primo momento bocciata e derisa nella riunione tra sindaco, capigruppo e responsabili provinciali dei partiti, è stata pienamente accolta. Non appena verrà firmato il decreto, il nostro gruppo garantirà la propria presenza in aula e il voto favorevole al consuntivo».
Ma la prova di forza di Febbo e compagni apre un’altra crepa nel centrodestra a un pugno di mesi dalle elezioni: «Abbiamo messo a disposizione», dice Antonio Tavani, coordinatore provinciale di FdI, «la nostra mediazione con persone che ogni giorno hanno tirato al rialzo e tutto ciò ha segnato i rapporti per la prossima competizione elettorale: chi ci ha ricattato oggi», sottolinea, «non può immaginare che avremo la stessa disponibilità per le prossime elezioni comunali. Non accettiamo lezioni di politica da chi usa il ricatto per ottenere stupide vendette».