emergenza idrica

Vasto, centinaia di famiglie senz'acqua da 5 giorni

L’acqua non torna dopo la riparazione della rottura alla condotta: i residenti della zona nord infuriati con la Sasi

VASTO. Costretti da cinque giorni a bere e lavarsi con acqua minerale, i residenti di via Martiri della Libertà invitano la Sasi ad accertare le cause del disservizio che sta creando disagi e problemi igienici a centinaia di famiglie. La richiesta è per il presidente del Cda Gianfranco Basterebbe, che tre giorni fa aveva assicurato il regolare deflusso idrico dopo la riparazione di una condotta. «Evidentemente non è stato informato correttamente», protesta F.D.R., professionista che abita nella strada, «lo invitiamo a venire a verificare di persona quello che accade in questa zona della città. I problemi a Vasto, ma anche a San Salvo e in altri centri del Vastese, sono cominciati il 16 agosto a causa di una rottura improvvisa della condotta Monteodorisio-Scerni. La Sasi ha disposto lavori urgenti. Durante la riparazione, tuttavia, è stato necessario sospendere l’erogazione idrica. Il 18 agosto, a seguito delle proteste dell’utenza, la Sasi ha diffuso una nota chiedendo pazienza e annunciando la risoluzione del problema. «Una rottura improvvisa non è certamente prevedibile ed è apprezzabile il lavoro svolto da tecnici e operai della Sasi per ripristinare la situazione lavorando senza sosta fino a notte fonda», scriveva la Sasi. «Ma quale ripristino della normalità? Non è affatto così», insiste F.D.R. a nome di centinaia di famiglie, «tutta l’area a nord di Vasto -via Ciccarone, via Del Porto, via Martiri della Libertà- da 5 giorni è all’asciutto. Sappiamo di essere un quartiere a monte e quando si ricorre al razionamento idrico da noi arriva meno acqua. Non vengano a suggerirci di dotare i condomini di adeguati autoclave. Li abbiamo ma non possono bastare se il servizio manca per cinque giorni». «A questo punto», dicono i cittadini, «compreremo acqua altrove e poi presenteremo il conto alla Sasi con tanto di foto del serbatoio a secco e fattura che attesta l’acquisto». Le famiglie sono urtate anche dal silenzio del Comune e dalle frammentarie informazioni lette sul sito della Sasi: «Non abbiamo neppure più diritto ad essere informati. Dobbiamo solo pagare l’acqua che non c’è». Nei grandi palazzi di via Martiri della Libertà ci sono bambini e anziani e invalidi. I residenti hanno provato a sollecitare gli enti interessati ed è iniziato il ping pong di responsabilità. «La verità è che le condotte ormai sono simili a un lungo scolapasta. L’acqua viene dispersa e nelle case non arriva nulla. Perchè vista la situazione non viene disposto dagli enti pubblici l’impiego delle autobotti?», chiede F.D.R. a nome di centinaia di famiglie pronte a una class action.

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