Comunicato Stampa: Accordo dazi USA-Ue

(Arv) Venezia 30 lug. 2025- “L’accordo sui dazi tra Stati Uniti e Unione Europea prefigura uno scenario assai critico per l’Europa e per l’Italia. Da molti è stato interpretato come un risultato deludente per la UE, che ha accettato un accordo molto penalizzante e asimmetrico, che prevede per l’Unione Europea condizioni molto diverse rispetto a quelle per gli USA. In un’analisi molto critica il Financial Times ha scritto che l’Unione «si è arresa» alle richieste di Trump, e anche il New York Times ha scritto che l’accordo «sembra dare a Trump molto di quello che voleva». Tra i settori in cui la confusione è maggiore c’è quello vitivinicolo: non è chiaro infatti se la cifra del 15% dei dazi sulle esportazioni Ue negli Usa, sia applicherà al settore dei vini. La mancanza di chiarezza non fa che acuire la preoccupazione generale del settore, che teme un futuro in cui ad essere penalizzato è uno dei comparti economicamente più rilevanti nel settore dell’agroalimentare e trainanti del Made in Italy. La UE è infatti attualmente leader mondiale nel mercato del vino con oltre 165 milioni di ettolitri prodotti nel 2022, pari al 62% della produzione globale totale. Un primato a cui corrisponde una complessa catena che comprende viticoltura (valore di produzione di circa 29,4 miliardi di euro), industria enologica (50,3 miliardi di vendite) e commercializzazione (100,3 miliardi di euro). Una filiera che, nel 2022, ha contributo al PIL per 130 miliardi di euro, pari allo 0,8% del Pil dell’Ue, generando un PIL diretto di 56,1 miliardi attraverso stipendi, pagamento delle imposte sulla produzione ed ebitda. Avendo recentemente incontrato diversi rappresentati del settore vitivinicolo italiano, tra consorzi di produttori, associazioni e rappresentanti di categoria, in relazione al parere – poi approvato - di cui sono stato relatore qualche settimana fa al Comitato delle Regioni, posso affermare che la preoccupazione è palpabile e trasversale”. Con queste parole il Presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti ha commentato l’accordo sui dazi tra Stati Uniti e Unione Europea, evidenziandone in particolare le possibili ricadute sul mondo enologico. “Come ha sottolineato oggi il Presidente di Unione italiana vini Lamberto Frescobaldi, i dazi non influiranno solo sui consumi, ma avranno ripercussioni pesantissime per l'economia statunitense, con un danno complessivo da 25 miliardi di dollari. La stima dell'Osservatorio Uiv si basa sull'impatto diretto, indiretto e indotto di tutto il vino negli Usa nella sola fase distributiva, retail e di trasporto, quantificato da Wine America in 144,4 miliardi di dollari. I dazi determineranno un calo del valore al consumo di vino italiano, francese e spagnolo pari a circa tre miliardi di dollari, che a sua volta genererà una voragine nei conti di distributori e retailer”, ha proseguito Ciambetti. Nel primo quadrimestre, il trend dell’export italiano di vino è peggiorato, segnando un -3,7% e le prospettive sono quelle di un significativo peggioramento nella seconda parte dell’anno”, ha concluso Ciambetti.
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