A casa di Beethoven, il genio secondo Wagner 

Il racconto sul maestro diventa un recital- concerto di scena oggi con l’attore Marco Pagani e il soprano Lorna Ruth Windsor

L’AQUILA. Richard Wagner non è stato “solo” un pietra miliare della musica del secondo Ottocento, è stato anche un pensatore e saggista di livello europeo e la sua opera didattico-profetica ha trovato i suoi più accorati accenti negli scritti che ha dedicato a un altro gigante della storia della musica: Beethoven. Furono proprio le sinfonie del Genio di Bonn a determinare nel compositore la vocazione per la musica, dirà lui stesso, tanto che Wagner restò sempre fedele al grande compositoree a lui dedicò – oltre a scritti di approfondimento teorico – il suo giovanile racconto “Una visita a Beethoven”. Protagonista è il grande compositore assediato da frotte di curiosi desiderosi di incontrarlo. Wagner immagina il pellegrinaggio verso la dimora del Maestro di un giovane musicista, un aristocratico inglese appassionato di musica, che pare incarnare la sciocca superficialità di un pubblico che, dopo non aver saputo riconoscere il genio di Beethoven, continuava ora a travisarlo.
Oggi approda all’Aquila lo spettacolo “A casa di Beethoven”, una libera interpretazione, in forma di concerto, del racconto di Wagner. Lo spettacolo rientra nel cartellone della Società aquilana dei Concerti “Barattelli, e va in scena all’Auditorium del Parco, con il doppio orario di inizio: ore 16,30 e ore 19.
Ed è l’attore e doppiatore italiano Marco Pagani a condurre lo spettatore nel testo wagneriano che non è solo un omaggio a Beethoven ma quasi un pellegrinaggio salvifico verso la dimora del Maestro. La parte musicale è costituita da una Polka per pianoforte dello stesso Wagner e da altre pagine tratte da celebri opere beethoveniane ed eseguite da un gruppo di straordinari musicisti: Giovanna Polacco al violino, Luca Franzetti al violoncello e Andrea Dindo al pianoforte. I brani cantati in programma sono interpretati dal soprano Lorna Ruth Windsor. Questo racconto di Wagner, non privo di ironia, oltre a fare un ritratto inedito del grande compositore di Bonn, diviene anche un’appassionata riflessione sulla profonda, inevitabile solitudine del genio. L’idea di ricorrere a una lettura scenica agile, coinvolgente e ricca di sfumature di alcuni passi liberamente tratti da questo testo ha consentito di creare una sorta di filo rosso intorno al quale, in continuo contrappunto, tre musicisti eseguono le composizioni di Beethoven citate nel testo, o da questo ispirate, di volta in volta proposte in forma originale, o nella versione d’epoca (anche dello stesso Beethoven) per voce e pochi strumenti o attraverso variazioni per duo o per trio. Lo spettacolo è stato creato per il 250° dalla nascita di Beethoven. Prenotazione obbligatoria: 3286765097 (ore 10 - 13 e 15-17).
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