la mostra dell’artista teatino “Densitas Lusi” 

A Pescara opere di Mario Bi “dipinte” con lo smartphone

PESCARA . Dense costruzioni cromatiche, raffinate geometrie, arte gestuale 3.0. Con un ricco e singolare ciclo di lavori, Mario Bi, visionario artista digitale abruzzese che ha eletto a proprio...

PESCARA . Dense costruzioni cromatiche, raffinate geometrie, arte gestuale 3.0. Con un ricco e singolare ciclo di lavori, Mario Bi, visionario artista digitale abruzzese che ha eletto a proprio simulacro, ludico e obliquo, lo smartphone sfruttando al massimo le velocissime potenzialità espressive del pixel, torna sulla scena con la mostra “Densitas Lusi” , dal 4 al 19 febbraio in anteprima nello spazio arte del Museo delle Genti d’Abruzzo. Nelle sale del Polo Museale in via del Bagno Borbonico a Pescara, Mario Bi , pioniere nella tecnica del pix out – scomposizione/rielaborazione dell’immagine digitale sullo schermo di uno smartphone – presenta una studiata selezione di oltre 30 elaborazioni (stampa su tela di cotone, stampa su pannelli) di svariate dimensioni, dai più contenuti 50 x 50 ai polittici combinati, anche, per gradazione di colore, al murales, il cui filo comune è rappresentato dal forte impatto cromatico che diventa purezza formale, disperata, ma anche ironica ricerca di equilibrio nel «travolgente, violento caos ad alta velocità digitale che ha raggiunto livelli disumani», come racconta nel suo studio pescarese in Via della Riviera, l’artista, nato a Chieti nel ’54, esperto di web design applicato alla comunicazione e alla moda, appassionato collezionista di arte contemporanea, originale in questa complessa forma di visual art che esplora l’immagine nei meandri dello spazio digitale. «Un rapporto sulla percezione visiva e la relatività dell’immagine, che narra, nella sua identificabilità, storia e appartenenza ideologica del suo creatore», accennano le note di presentazione della mostra curata da Mariano Cipollini. «La genesi del lavoro di Mario Bi sotto molti aspetti ha del singolare» conferma il curatore. «Un viaggio intrapreso in sordina, generato dalle necessità narrative sedimentate nel tempo e le fascinazioni esercitate dal mezzo utilizzato per esprimerle». «Ogni mio lavoro», dichiara l’artista, «nasce come una sorta di action painting, senza un’idea tanto meno un disegno prestabilito, una sorta di trance. Con l’eventualità che venga rimaneggiato nel tempo, fino a quando a mio giudizio non raggiunge la perfezione formale e cromatica, solo allora decido di estrarlo dallo schermo e stamparlo». «Il mio vantaggio sul pittore di una tela è proprio quello», rivela, «sono io a decidere quale quadro tirare fuori, la mia stanza-archivio è nello spazio virtuale di una memoria digitale». La mostra sarà presentata nello spazio arte del Museo delle Genti, coordinato da Alessandra Moscianese. Il percorso espositivo rientra nelle programmazioni promosse dal consiglio di amministrazione del polo museale, diretto da Letizia Lizza.”Densitas Lusi” sarà visitabile dal martedì al venerdì dalle 9 alle 13, sabato e domenica dalle 16 alle 20, con ingresso libero.