Covid. Fiorella mannoia firma l’appello di unica: «Un solo contagio in tanti mesi» 

Buttafuoco (Tsa): «Inspiegabile accanimento chiudere i teatri»

L’AQUILA. «È un osceno massacro dello spettacolo dal vivo. Un inspiegabile accanimento verso uno dei luoghi più sicuri dal Covid»: esordisce così il presidente del Teatro Stabile d'Abruzzo (Tsa),...

L’AQUILA. «È un osceno massacro dello spettacolo dal vivo. Un inspiegabile accanimento verso uno dei luoghi più sicuri dal Covid»: esordisce così il presidente del Teatro Stabile d'Abruzzo (Tsa), Pietrangelo Buttafuoco, commentando il Dpcm che prevede la chiusura di teatri e cinema.
«Lo spettacolo è una medicina per la gente, in un contesto psicologico così pesante. Quando chiuderanno cinema e teatri sapremo con chi prendercela». Per Buttafuoco il ministro Franceschini sarebbe colpevole di non aver difeso il settore dello spettacolo dal vivo, sulla base delle evidenze numeriche dei mancati contagi. «Le sale per lo spettacolo dal vivo e cinema sono dotate di ricircolo dell'aria come negli aerei. Possono superare qualsiasi giudizio sanitario. È un provvedimento incomprensibile», incalza, «che ignora tutti i lavoratori, oltre ad attori, tecnici e amministrativi i quali consentono di andare in scena». Buttafuoco invita a non confondere la vere professionalità di tutte queste figure, che operano dal vivo, con gli spettacoli surrogati organizzati via internet.
«Ci è stato impedito di alzare il sipario, ma questo tempo sarà impiegato a progettare per la stagione 2021», aggiunge. «Prima o poi quel sipario si rialzerà e noi saremo pronti. Il primo spettacolo del Tsa sarà “Il gioco dell'epidemia” di Eugène Ionesco con la regia di Giuseppe Di Pasquale». «S inora nei teatri dove si sono esibiti, colleghi, attori e scrittori.. c’è stato un solo caso di Covid in tutti questi mesi, tutto è stato fatto secondo le regole e il teatro e i cinema a oggi sono stati tra i luoghi più sicuri. Ma le chiese, i musei, le partite di campionato rimarranno aperti. Ma noi no. Se volete condividete. Grazie». Sono le parole di Fiorella Mannoia in un post sulla sua pagina Facebook approvato e condiviso da migliaia di artisti, nomi importanti dello spettacolo e della canzone e lavoratori della musica e del teatro allo stremo. La cantante è tra le migliaia che hanno condiviso l’appello dell’Unita – Unione nazionale interpreti teatro e audiovisivo, al ministro Franceschini, al presidente del Consiglio Conte e al presidente Mattarella: «Non siamo tempo libero. Siamo lavoro e molto di più. Non condividiamo le decisioni prese su cinema e s teatri, e non da oggi. Come intendete sostenere i lavoratori? Perché non ci ascoltate rispondendo alla nostra richiesta di un incontro?». «Un dolore la chiusura di teatri e cinema. Ma oggi la priorità assoluta è tutelare la vita e la salute di tutti, con ogni misura possibile. Lavoreremo perché la chiusura sia più breve possibile e come e più dei mesi passati sosterremo le imprese e i lavoratori della cultura». Così Franceschini su twitter.