Due giorni con il Festival del Cortometraggio 

Sono 24 le opere selezionate dall’Associazione “Flaiano” di Pescara. Visione on line da domani. Poi spazio a libri e autori

PESCARA. Circa 2.350 lavori in gara, provenienti da 104 Paesi di tutto il mondo. Sono questi i numeri della ventiduesima edizione del Festival internazionale del cortometraggio “Scrittura e Immagine” di Pescara, promosso dalla Fondazione Tiboni e dall’Associazione culturale “Ennio Flaiano”, in collaborazione con il Mediamuseum - Museo del Cinema. La manifestazione si terrà online, a causa delle misure anti Covid, domani e domenica 29 novembre. Sono ventiquattro i cortometraggi selezionati, che verranno trasmessi sulla piattaforma Mymovies.it, a partire dalle ore 21.
Il festival si conferma una delle manifestazioni più importanti del settore e un appuntamento consolidato per registi italiani e stranieri. Foltissima la partecipazione arrivata quest’anno da: Iran, India, Usa, Brasile, Inghilterra, Sud America e Africa. Quattro le sezioni in cui si è articolato il concorso: “Scrittura e Immagine”, riservata a corti italiani e stranieri a tema libero; “Animacorto”, cui hanno partecipato gli autori di cortometraggi realizzati con le diverse tecniche di animazione; “Spazio Abruzzo”, rivolta a lavori realizzati e/o ambientati nella nostra regione o da registi di origine abruzzese; “Cortoambiente”, sezione aperta ai cortometraggi incentrati sulle tematiche dell’ambiente e dell’ecosostenibilità.
Sono diverse le tematiche affrontate dai registi. In tanti hanno scelto di raccontare il momento che stiamo vivendo, legato alla pandemia di coronavirus. Molti registi si sono, infatti, concentrati su differenti aspetti della vita nel periodo di lockdown: l’isolamento, il quotidiano stravolto, la solitudine, il diverso modo di coltivare le relazioni, l’incapacità di affrontare questo cambiamento improvviso. Tra i temi trattati ci sono anche quelli della violenza e dell’abbandono. Alcuni autori hanno scelto, invece, di giocare con l’ironia, proponendo temi importanti con leggerezza; altri ancora hanno scelto di dedicarsi ad argomenti meno impegnativi. La qualità dei lavori, sottolineano dall’organizzazione, è stata molto alta: «Negli anni abbiamo constatato un notevole aumento del livello qualitativo dei cortometraggi, che non ha reso per niente facile il lavoro di selezione».
La sezione “Scrittura e Immagine” ha visto imporsi, in ex aequo, “Au pays de l’oncle Salem”, diretto da Slim Belhiba (Tunisia), e “Ngwena” di Young Dingha (Camerun), un corto, quest’ultimo, che denuncia la ancora molto diffusa pratica dell’infibulazione. La sezione Animacorto è stata vinta da “This side, other side” di Lida Fazli (Iran). Nessun confine può impedire la nascita di amicizia e affetto tra bambini: questo il tema del cortometraggio che, lo scorso ottobre, ha vinto anche il Premio Unicef al Festival di Bratislava.
È il corto “Ropeless” di Andrea Carrino, girato a Campo Imperatore, il vincitore della sezione “Spazio Abruzzo”; il protagonista della storia è un anziano lavandaio, prossimo alla pensione, che stende al sola migliaia di vestiti bagnati, ma non vuole che si asciughino. La sezione Cortoambiente, infine, ha visto trionfare “Unpackaging” della spagnola Zireja. L’artista di Tenerife ha incentrato il suo lavoro sulla produzione della plastica e sulla sua dispersione nell’ambiente.
Il festival vedrà, inoltre, la presenza di diversi autori che presenteranno online, su Google Meet, i loro libri. Si parte l’11 dicembre alle 19 con la presentazione del libro “Il cuore in allarme” di Emma Luppino Manes. Parteciperanno all’iniziativa, tra gli altri: Licia Colò, che presenterà a fine gennaio il suo ultimo libro “Il Pianeta. Istruzioni per l’uso”; il cantautore e scrittre professor Roberto Vecchioni con “Lezioni di volo e di atterraggio”; l’autrice abruzzese Donatella Di Pietrantonio con il suo nuovo romanzo “Borgo Sud”; Cristina Comencini con il libro “L’altra donna”; quindi un altro cantautore, Enrico Ruggeri con “Un gioco da ragazzi”, Francesca Villanti, che parlerà della figura del pittore e scultore Antonio Ligabue con Francesco Beltrame, produttore esecutivo del film “Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti con protagonista Elio Germano.