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I paesaggi dell’anima di Mimmo Jodice a Pescara

L'82enne maestro napoletano esporrà alla galleria Vistamare i suoi lavori dalle ore 18 di sabato 2 aprile

PESCARA. «Tutti nella vita aspettiamo. Non ce ne rendiamo conto ma l'attesa è una condizione esistenziale che ci accompagna sempre intrecciandosi alla speranza, al dubbio, ai sentimenti. E' difficile rendere tutto ciò in una dimensione visivamente forte di sospensione dal tempo e dallo spazio, ma è quello che cerco di fare, lavoro sui miei pensieri, interpreto un sentire comune a tutti».

Tutto può accadere, nel bene e nel male, considera Mimmo Jodice. L’82enne maestro napoletano, uno dei più raffinati fotografi italiani, è pronto per la prima uscita dei suoi nuovi lavori sul tema dell'attesa, a lui caro sin dalla metà degli anni '80. Un'anteprima con immagini recenti e inedite che raccontano il mondo fuori e il proprio mondo interiore fusi in un unicum altamente espressivo. Paesaggi interiorizzati, prossimamente protagonisti, nella totalità del progetto, di un omaggio al maestro napoletano da parte di un importante museo nazionale, e che appresentano la parte più alta e significativa, a detta dello stesso autore, della mostra personale che segna il suo ritorno a Pescara. Un omaggio affettuoso al capoluogo adriatico grazie a Benedetta Spalletti, la gallerista pescarese che più volte ha accolto nelle sale di Vistamare i suoi lavori. L’inaugurazione della mostra è in programma, sabato 2 aprile a partire dalle 18, nella galleria Vistamare in Largo dei Frentani 13 a Pescara Vecchia.

Mimmo Jodice non mancherà di esserci, assicura telefonicamente dal suo studio a Napoli.

«Mi piacerà constatare com'è avvertita l'attesa, la possibilità che qualcosa possa avvenire, quanto quella dimensione sospesa sia condivisa. Le mie fotografie non descrivono bei posti che vedo andando in giro. Esprimono un sentire mio personale», racconta al Centro. Jodice. «Come vivo l'attesa? Con la speranza che tutto possa andare positivamente. Significa sperare che qualcosa avvenga ma anche no. Spesso aspettiamo anche con paura, preoccupazione, insicurezza».

«L'idea dell'Attesa che oggi informa la nuova stagione di Jodice, è la sintesi della vita», aggiunge Benedetta Spalletti. «Trovo che l'artista in questa fase raggiunga la sua pienezza artistica. Sono affascinata da come egli abbia saputo personalizzare la fotografia. Con grande piacere presento a Pescara la sua nuova produzione».

La piccola antologica dedicata a Jodice si completa con alcune delle serie fotografiche - temi della natura, archeologie, il mare e il mito mediterraneo- che maggiormente hanno caratterizzato il suo percorso artistico. In tutto circa venticinque scatti, che resteranno in esposizione fino al prossimo 15 giugno, con ingresso libero (info: www.vistamare.com).

Mimmo Jodice, dopo le iniziali sperimentazioni pittoriche si è accostato alla fotografia già a partire dai primi anni '60. Jodice sceglie sempre il bianco e nero, il cui apparente contrasto cela in realtà una illimitata gamma di grigi che arricchiscono la bicromia di inusitate sfumature. Tutto il lavoro si svolge in camera oscura, qui l'artista stampa personalmente le foto realizzate e ridipinge le immagini, in una sorta di danza gestuale, utilizzando la luce come elemento fondante della produzione.

La macchina fotografica, ancora adesso e sempre analogica, resta strumento creativo e mai descrittivo della realtà esterna.

La mostra ospitata da Vistamare accoglie il visitatore con una serie di immagini raffiguranti le vestali del mondo antico. Si tratta di figure ieratiche, affascinanti nella loro fissità e testimoni di quella sensibilità speciale per l'archeologia e i popoli che tanto hanno contribuito al mito del mondo Mediterraneo, che da sempre accompagna Mimmo Jodice.

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