I quarant’anni di vita dei Cori d’Abruzzo: tradizione che cresce

23 Novembre 2023

Parla il presidente dell’Associazione regionale, Vecchiati: «Gli enti pubblici ci sostengono, ma ora serve una legge» 

PESCARA. Quarant’anni di impegno per la lunga e prestigiosa tradizione corale abruzzese, che si declina in una ricchezza di formazioni polifoniche e di repertori musicali, culminanti nel patrimonio folcloristico, fatto conoscere in tutta Italia e nel mondo. L’Arca – Associazione regionale Cori d’Abruzzo festeggia il 40ennale con una tre giorni di eventi a Pescara, tra concerti, documenti filmati, premiazioni, un convegno.
«L’Abruzzo è terra ricca di cori. Ne esistono almeno 150 in attività, di cui circa 80 sono iscritti alla nostra federazione. Ma tante formazioni polifoniche sfuggono alla classificazione, cori scolastici, cori parrocchiali, per cui i numeri sono molto più alti» dice Gianni Vecchiati, presidente Arca, organismo che fa parte della federazione nazionale Feniarco, rete comprendente tutte le associazioni regionali di cori. Arca è stata creata nel 1983 dal maestro Enrico Summonte, direttore del Coro delle 9 di Pescara, che diede vita all’associazione con altre 4 corali: Coro Verdi di Teramo, Sant'Andrea e Cantori d’Abruzzo, entrambi pescaresi, la teatina Corale Zimarino. Da allora è stata fatta tanta strada, al servizio della coralità abruzzese con attività di formazione di coristi e direttori, di ricerca, di promozione, di progettualità.
«Il 40ennale è una ricorrenza importante in cui vogliamo celebrare i nostri fondatori e rammentare alla politica la crescita dell’associazione, in termini di progetti e proposte di qualità, che ci hanno permesso di rispondere ai bandi del ministero della cultura», continua Vecchiati. «La nostra offerta formativa, oltre alle 18 edizioni degli “Incontri con il Maestro” che hanno portato in Abruzzo direttori come Gary Graden e Alessandro Cadario e docenti di vocalità come Marcella Polidori e Steve Woodbury, ha fornito assistenza amministrativa ai cori per l’applicazione della legge di riforma del Terzo settore. La maggior parte dei cori abruzzesi è costituita da realtà amatoriali, con mezzi limitati, che hanno difficoltà con quelle poche risorse a fare buoni progetti». Attualmente la legge 55 della Regione Abruzzo copre solo il 50% delle spese di un’attività, quando i cori non hanno patrimoni propri per coprire il resto; il ministero della Cultura, invece, riconosce l’80%. «Siamo grati alla Regione e ai Comuni per il sostegno dato alle nostre iniziative, ma l’auspicio è che possa essere fatta una legge regionale che assicuri una sovvenzione stabile a cori e bande nel corso dell’anno, a imitazione di quanto fa il ministero e come avviene nelle altre regioni». Sul fronte della ricerca, conservazione e valorizzazione del patrimonio corale sono da ricordare il recente progetto “D’Annunzio Maestro e Musico”, i quattro dvd del progetto “Canti della Terra d’Abruzzo”, la biblioteca di 500 volumi e partiture singole e oltre 500 cd, allestita col contributo del MiC. E poi l’intensa attività di promozione del canto corale, con tantissimi concerti, come la rassegna Nativitas, nei piccoli centri di Abruzzo, Lazio e Molise: «Ci rivolgiamo soprattutto ai piccoli borghi, per aumentare l’offerta culturale in paesi meno serviti e ricchi rispetto ai capoluoghi e i centri più grandi».