ABRUZZO

Jarno Trulli in tv a “Storie”:  «Io, pilota e un po’ artista ora insegno a mio figlio»

L'ex campione di Formula 1 ospite  della trasmissione di stasera (ore 21,30) su Rete8 in collaborazione con il Centro

PESCARA. È Jarno Trulli, campione di Formula 1, l’ospite della seconda puntata di “Storie - Le Emozioni della Vita”, programma di Rete 8 in collaborazione con il Centro in onda questa sera alle 21,30 (in replica il mercoledì a mezzanotte e il sabato alle 22). Una vita in pista quella del pescarese Trulli, 256 Gran Premi disputati, segnata già dal nome: i suoi genitori hanno scelto di chiamarlo Jarno non per caso ma in omaggio a Jarno Saarinen, glorioso pilota motociclistico finlandese. E lui, il 23 maggio del 2004, ha coronato il sogno di tutti i piloti: trionfare a Montecarlo. Da quel giorno tutti di lui hanno gridato: «Orgoglio italiano». «Essere un pilota», racconta Trulli a “Storie”, il programma che racconta l’altra faccia dei personaggi d’Abruzzo con la regia di Antonio D’Ottavio, «è un po’ come essere un artista: serve estro».   Papà Trulli, il signor Enzo, lo accompagnava da bambino alle gare di go-kart quando aveva 9 anni insieme al meccanico Nannik e poi sui tracciati di mezzo mondo. E adesso tocca a Jarno: il figlio, Enzo come il nonno, è un predestinato del motorsport e a 16 anni va forte: «Ha grande talento. A volte mi spaventa, fa cose che io alla sua età non ero capace di fare. Ha una qualità: la velocità e quella non si può comprare. Ma è come un diamante: deve essere lavorato per brillare». E Trulli, nella versione 2.0 di papà che guarda dai box, è contento che Enzo segua le sue orme? «Nì», risponde, «vedere tuo figlio di 16 anni correre a 270 all’ora un po’ fa paura».

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