Museo del Brunelleschi, risveglio firmato Abruzzo 

Premiato l’architetto Terpolilli, originario di Casalbordino, per il recupero dello Spedale degli Innocenti

PESCARA. Accogliere l’eredità architettonica del passato e valorizzarla con progettualità innovativa, contemporanea, italiana, «un modo per lanciare uno sguardo oltre la crisi e immaginare un rilancio del Paese». È la visione che ha ispirato lo studio fiorentino di architettura Ipostudio guidato dall’abruzzese Carlo Terpolilli nel restauro e riqualificazione del Nuovo Museo degli Innocenti di Firenze, l’antico Spedale nel cuore della città storica, insignito del Premio In/Architettura 2020 nella categoria Interventi per la riqualificazione edilizia.
Il riconoscimento (doppio: in ambito regionale e nazionale) segue al premio Architettura Toscana del 2017 e la candidatura al Big Mat /international architecture awards 2019 tra 14 finalisti di 7 Paesi europei. La giuria del Premio In/Architettura 2020 promosso da In/Arch e Ance in collaborazione con Archilovers, presieduta dal filosofo Aldo Colonetti, «ha apprezzato il coraggio di confrontarsi con forza con la storia, senza timori o remore», integrando gli spazi progettati in armonia con la struttura storica esistente, è scritto nella motivazione.
«Un lavoro complesso ed emozionante, un motivo di orgoglio per tutta la nostra squadra« racconta al telefono l’architetto Terpolilli, abruzzese di Casalbordino, dagli anni dell’università stabile a Firenze dove nel 1984 ha fondato con altri professionisti il team che ha firmato il progetto di restauro e riqualificazione del quattrocentesco complesso degli Innocenti progettato dal Brunelleschi. Docente di progettazione all’Università di Firenze, Terpolilli ha in corso di realizzazione il museo di arte contemporanea di Malta (Micas) e l’ampliamento dell’Ospedale civico di Lugano. «Dell'Abruzzo», afferma «trovo straordinaria la connessione tra ambiente naturale e patrimonio monumentale, il problema è nella adeguata valorizzazione di questa ricchezza per molti versi unica. Con l'uso pubblico, i pregiati manufatti storici andrebbero resi economicamente appetibili al turismo intelligente, fatti vivere come sedi di fondazioni e musei, un modo per manutenersi e diventare economicamente autosufficienti. Penso ad esempio al Palazzo d’Avalos di Vasto, gioiello monumentale del Meridione d’Italia, per anni polverizzato dalla proprietà privata che di fatto ne impedisce la restituzione alla colettività. Oppure al Museo archeologico di Chieti, che andrebbe ripensato e valorizzato ancora di più, come merita».
In questo senso in Toscana c’è più attenzione e molte possibilità. Inaugurato nel 2016 dopo due anni di progettazione e tre di cantiere, il Nuovo Museo degli Innocenti di Firenze è stato nei secoli e rimane tutt’oggi un luogo unico al mondo – il primo orfonotrofio laico e una delle prime architetture rinascimentali - molto amato da fiorentini e dai visitatori di tutto il mondo. Il museo ospita una pinacoteca ricca di capolavori dell’arte italiana e grazie ai nuovi allestimenti, scale, ascensore, l’antica loggia trasformata in luogo di ristoro, parla al visitatore con linguaggio contemporaneo.
Nella riqualificazione si è tenuto in massimo conto della originaria vocazione del complesso, racconta Terpolilli, un luogo di ricovero e assistenza ai neonati illegittimi o abbandonati. Una vera e propria istituzione cittadina, oggi centro di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza. Per sei ininterrotti secoli l’antico Spedale degli Innocenti non ha mai perduto pathos narrativo. Il nuovo percorso di visita si sviluppa in modo ascensionale secondo la migliore tradizione dantesca come una discesa e risalita dagli inferi, fa notare l’architetto.
Si attraversa l’enorme seminterrato dove è allestita la sala degli oggetti di riconoscimento, mezze monete, mezzi bottoni, parti di piccoli oggetti che venivano legati alle fasce o ai polsini dell’infante abbandonato, che ne avrebbero rivelato l’identità e l’appartenenza alla madre. Dalla sezione documentale si passa a quella monumentale e alla pinacoteca, un percorso nei capolavori dell’arte italiana che culmina con l’Adorazione dei Magi dipinta su tavola da Domenico Ghirlandaio. Tutte le opere raccolte narrano della maternità ritrovata simboleggiata dalla Vergine e dai putti in fasce in terracotta invetriata di Andrea Della Robbia. Attualmente visitabile in modalità virtuale per via delle misure cautelative anti-Covid il complesso del Nuovo Museo degli Innocenti di Firenze, come il resto del patrimonio museale nazionale, attende la riapertura prevista per fine gennaio.