Premio Russi a Roberta Gentile e Renato Moro 

La Fondazione intitolata al docente chiude con un convegno a Pescara le iniziative del decennale

PESCARA. Dopo l’edizione on line a causa dell’emergenza Covid, il Premio Luciano Russi torna con una manifestazione in presenza con cui si conclude il ciclo di iniziative organizzate in occasione del suo decennale dalla Fondazione intitolata al docente di Storia delle dottrine politiche, rettore dell’Università di Teramo, direttore per più di trent’anni della rivista di studi storici e politici “Trimestre”, fondatore e direttore della rivista di storia e critica dello sport “Lancillotto e Nausica” nonchè artefice del miracolo calcistico del Castel di Sangro in serie B.
L’appuntamento è per domani alle 17.30 nella Sala Favetta del Museo delle Genti d’Abruzzo a Pescara. Anche per questa quinta edizione si conferma la formula del premio che vuole valorizzare l’impegno scientifico del giovane autore di una tesi magistrale e allo stesso tempo attribuire un riconoscimento ad uno studioso di fama per la particolare rilevanza delle sue ricerche. Quest’anno la borsa di studio di 1.500 euro è stata assegnata a Roberta Gentile per la sua tesi dal titolo “La Society for the Rescue of the Chinese Jews (1900-1904/1924-1925) e l’accoglienza degli ebrei europei in fuga dal Terzo Reich (1938-1945) nella cornice della comunità sefardita di Shangai”, discussa nell’ambito del corso di laurea in Scienze storiche e orientalistiche dell’Università Alma Mater di Bologna.
Si tratta di un argomento interessante, inerente alla storia del popolo ebraico nell’età contemporanea, e in particolare alla storia delle comunità ebraiche residenti in Cina nella prima metà del Novecento, sul quale fino ad oggi la storiografia italiana si è poco soffermata, a differenza di una assai più ricca letteratura internazionale. Un lavoro che cerca di colmare un vuoto storiografico offrendo allo stesso tempo elementi di riflessione sulla condizione di una piccola minoranza religiosa. Si passerà poi alla premiazione di Renato Moro, storico e saggista raffinato, professore di Storia Contemporanea e di Storia della Pace nella facoltà di Scienze Politiche dell’università di Roma Tre, dove ha insegnato dal 1995 ricoprendo numerosi incarichi accademici fra cui la carica di prorettore con delega alla ricerca. È stato inoltre direttore della Scuola dottorale in Scienze Politiche nonché responsabile nazionale di programmi di ricerca del Miur. Allievo di Renzo De Felice, i suoi principali interessi riguardano il tema del rapporto tra ideologie politiche e società di massa, con particolare attenzione all’intreccio tra processo di modernizzazione, fenomeni politici (nazionalismo, razzismo, pacifismo) e dimensione religiosa. Nipote di Aldo Moro, ha da tempo rivolto la sua attenzione scientifica con diversi saggi agli scritti dello statista democristiano ucciso dalle Brigate Rosse. Il professor Moro terrà una lectio magistralis dal titolo “Il senso del passato nel secondo millennio: una storia senza storici?”, Nel corso della manifestazione sarà proiettato il video dal titolo “Fondazione Russi, dieci anni fra pensiero ed emozione”, realizzato da Ivano Villani.