Quando Ornella Vanoni cantava alla Silvanella

23 Novembre 2025

La stella della musica italiana ha calcato il palco della discoteca di Silvi negli anni Settanta. Tucci: «Donna di grande umanità»

PESCARA. Una vita per la musica incidendo pezzi monumentali della canzone italiana, firmando collaborazioni stellari con i nomi più importanti della scena internazionale, toccando in lungo e in largo il Paese, dalla sua Milano - dove è morta due giorni fa a 91 anni - fino all’Abruzzo che l’ha ospitata in tante occasioni sin dai primi anni della sua brillante carriera. Ornella Vanoni oggi vive nel ricordo di chi l’ha conosciuta, di chi ha cantato ai suoi concerti, emozionandosi ascoltando gli Lp, ridendo quando nelle interviste dimostrava, come racconta Ezio Tucci, di essere «una donna che amava prendersi poco sul serio, sempre pronta alla battuta, alla leggerezza». Sono tanti i ricordi abruzzesi che legano la cantante alla regione, segnando un’ideale linea del tempo che dagli anni Settanta arriva ai giorni recenti con il tour conclusivo della carriera e la brillante partecipazione al cartellone pescarese di Estatica nel luglio del 2013.

Fred Bongusto, Iva Zanicchi, Jonny Dorelli, Renato Rascel, Bruno Martino e lì in mezzo a quei nomi anche lei, la diva senza fine della canzone italiana. C’era una volta la Silvanella, discoteca simbolo della riviera abruzzese dagli anni Sessanta ai Novanta del secolo scorso. Il programma - tutte le sere dalle 22 alle 2 della notte, come recitava la locandina - la vide salire su quel palco tante volte, nella sala aperta dove ha cantato le canzoni che le hanno dato il successo nazionale e poi internazionale.

«Erano gli anni Settanta quando venne nella discoteca fondata dalla mia famiglia», racconta Ezio Tucci. Amerigo, Umberto e Gabriele Tucci, fondatori e proprietari della discoteca, misero piede in quello che poi diventerà la Silvanella nel 1965: «Mio padre e i miei zii ricordano la straordinaria umanità e la grande simpatia di una donna che per noi», racconta Tucci, «fu sempre disponibile e altruista. Ricordo quando, per il maltempo, saltò una serata con la caparra già versata. All’epoca avere artisti già affermati, di quel calibro, era una spesa enorme. Molte celebrità non si sarebbero preoccupate. Lei si è fatta in quattro, saltando perfino una data della “Bussola” di Viareggio, locale storico dove lei era di casa, per farci recuperare i soldi e riuscire a tornare da noi. E infatti è venuta, oltre quella, molte altre volte dimostrandosi sempre gentile. Per noi fu un successo enorme. I biglietti per quelle serate venivano venduti da tante regioni, perfino dalla Sicilia. Per me è un orgoglio oggi poter vedere quanti grandi nomi sono passati per quella discoteca grazie alla mia famiglia».

«Ornella? Adorabile e sempre simpatica. Si prendeva spesso in giro, era davvero amorevole con tutti. Ma anche dotata di una tecnica pazzesca e fuori dal comune». È il ricordo di Evandro Leone, fonico che ha seguito la Vanoni per tutte le tappe del tour Un filo di trucco, nel 2015. «Una delle immagini più belle è quella legata al suo cagnolino, un barboncino che lei portava con sé ovunque, sul palco e nel dietro le quinte. Era una delle manifestazioni della bontà che lavorando con lei ho potuto conoscere e apprezzare».

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