Sanremo record, Amadeus:  «Torno alla mia normalità»  

Il presentatore: «Sono l’uomo più felice del mondo, è il festival che volevo fare» Boom di ascolti e i ricavi pubblicitari più corposi di sempre: 37 milioni di euro 

SANREMO. «È la mattina più difficile di tutte. La mente si svuota, non ci sono più pensieri e ti prendi solo la parte bella. Sono l'uomo più felice del mondo. Ho realizzato un sogno e tutto quello che è accaduto, nel bene e nel male, era quello che desideravo fare fin da agosto». Si spengono i riflettori del 70esimo festival di Sanremo, vinto da Diodato con la canzone “Fai rumore”, e per Amadeus è tempo di tirare le somme di un'edizione che entra negli annali con numeri da record: una media complessiva che sfiora il 55% di share, la più alta del millennio, il gradimento dei giovanissimi salito al 61% e i ricavi pubblicitari più corposi di sempre, un bottino da 37 milioni di euro. Numeri che impongono alla Rai di ripartire da qui per ragionare sul futuro: «Un Amadeus bis è auspicabile», sottolinea il direttore di Rai1 Stefano Coletta. “Ama”, intanto, il «presentatore della porta accanto», il mediano che ha segnato il gol decisivo della carriera ma si sente ancora «Oriali», si commuove al lungo applauso della sala stampa e si gode un successo frutto della «fiducia totale di tutta l'azienda», nella consapevolezza di averla «ripagata lavorando con onestà e semplicità».
«È stata una scommessa condurre l'edizione numero 70», ribadisce. «Dal primo momento ho detto: se dovesse andar male, me ne assumo completamente la responsabilità, perché ho fatto esattamente il festival che volevo fare. E se ci sono riuscito, è accaduto grazie alla Rai, all'ad Salini, al direttore Coletta che è arrivato in elicottero su una barca in mezzo alla burrasca, ma non ha creato il panico, anzi ha dato all'equipaggio fiducia e consigli». E a chi cita l'impegno dell'ex direttore di Rai1 Teresa De Santis, sostituita alla vigilia di Sanremo, che lo ha voluto alla guida del festival, Amadeus replica pacifico: «L'ho già detto in tempi non sospetti: il 2 agosto mi hanno chiamato tre persone per affidarmi Sanremo, l'ad Salini, la De Santis e il presidente di Rai Pubblicità, Antonio Marano. Spero siano orgogliose di me. La riconoscenza non mi manca».
Quanto alle polemiche della vigilia, «non le ho ascoltate, sono rimasto concentrato sul lavoro», assicura il conduttore e il direttore artistico. «Ringrazio il pubblico perché come sempre è sovrano, ha capito che da parte nostra, mia, c'era solo il desiderio di fare un bel festival». «Tutto quello che ho vissuto resterà nel cuore, nei ricordi», continua Amadeus, rivolgendo ancora un pensiero particolare a Fiorello, «mio fratello, che ha illuminato questo festival. Mi ha chiamato alle 8,30 stamattina mentre era già in autostrada, io ero andato a letto due ore prima... La verità è che in queste cinque serate sapevo solo cosa avrebbe cantato, mai cosa avrebbe detto. Gli ho dato totale libertà e mi ha preso alla lettera: una cosa che tutti e due, da amici, non dimenticheremo più».
Un'alchimia che è stata la marcia in più di questa edizione e che forse resta irripetibile, anche se Fiorello dal palco ha scherzato sulla proposta di un bis da parte dei vertici Rai. «Ma era una battuta: del futuro non abbiamo ancora parlato, sarebbe prematuro», si schermisce Amadeus. «Non vedo l'ora di tornare alla mia quotidianità, ai Soliti ignoti. Quando crei un rapporto quotidiano con il pubblico non puoi mentire. Se mi sento un simbolo? Piuttosto una persona che ha fatto bene il proprio lavoro».
Archiviato il boom di Sanremo 70, da domani si inizierà a pensare al futuro: «Credo che un Amadeus bis al festival di Sanremo sia auspicabile, perché ha fatto un ottimo lavoro da direttore artistico. Quindi perché no? Ma ne dobbiamo parlare con l'ad Fabrizio Salini», spiega Coletta. «Bisognerà sedersi a tavola, distanziando la decisione da questo meraviglioso risultato». Sullo sfondo resta l'ipotesi Alessandro Cattelan, che Salini vorrebbe portare in Rai: «È un uomo interessante che porta un codice che può essere innovativo per l'azienda. Non so se sarebbe giusto per Rai1 o Rai2. Sicuramente lo osserviamo», conclude Coletta.
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