Il pianista turco Fazil Say

MUSICA

«Suona come un diavolo», all’Aquila il pianista Say

La 78ª stagione della Società Aquilana dei Concerti “Barattelli”: appuntamento nel pomeriggio alle ore 18

L’AQUILA. «Dovete assolutamente ascoltarlo, suona come un diavolo» disse di lui il pianista e compositore Aribert Reimann (Berlino, 4 marzo 1936). L’opportunità per il pubblico abruzzese di ascoltare Fazil Say è offerta dalla 78ª stagione della Società Aquilana dei Concerti “Barattelli” che porta nel pomeriggio (ore 18), per la prima volta a L’Aquila, all’Auditorium del Parco, il grande pianista e compositore turco.

I concerti di questo artista sono qualcosa di diverso dal solito: più diretti, più aperti, più appassionati. Le caratteristiche di Say colpirono il compositore Reimann in visita ad Ankara nel 1986 e lo indussero a chiedere al pianista e pedagogo americano David Levine di prendersi cura della formazione del giovane allora sedicenne. E così avvenne. In Germania Say ha studiato con Mithat Fenmen, a sua volta allievo di Cortot. Fenmen, affascinato dallo straordinario talento naturale del suo giovane allievo, lo spinse ad improvvisare ogni giorno su temi quotidiani.

Si è esibito con tutte le migliori orchestre americane ed europee e con grandi direttori, sviluppando un repertorio che spazia da Bach ai “classici”, alla musica romantica e contemporanea, comprese le sue composizioni per pianoforte. Il programma inizia con la trascrizione di Busoni della Ciaccona in Re minore per violino solo di Bach. Segue l’esecuzione della Sonata “La Tempesta” op. 31 n. 2 di Beethoven. Quindi la Sonata “Nella strada 1– X – 1905” composta da Leoš Janá› ek dopo l’assassinio di un operaio in una manifestazioni per la fondazione di una università in lingua cèca. In chiusura composizioni dello stesso Say.