Terence e Nino  amici da 20 anni grazie a Don Matteo 

ROMA. Diversi, che di più non si può, ma complici, e speculari al tempo stesso. Il primo parla il necessario, voce pacata, ha gli occhi azzurri, un tempo lo chiamavano Trinità. L'altro ha la battuta...

ROMA. Diversi, che di più non si può, ma complici, e speculari al tempo stesso. Il primo parla il necessario, voce pacata, ha gli occhi azzurri, un tempo lo chiamavano Trinità. L'altro ha la battuta tagliente, non riesci a guardarlo negli occhi perché ti fa venire il dubbio, sempre, che si stia burlando di te.
Una cosa è certa: si capiscono con uno sguardo. Terence Hill e Nino Frassica, in tv rispettivamente Don Matteo e il Maresciallo Cecchini, amici autentici anche nella vita. L'Ansa li ha incontrati alla vigilia della messa in onda su Rai1 (in prima visione da stasera in prima serata) della 12ª stagione della fortunata fiction campione di ascolti (l'1ª ha registrato 8,5 milioni), realizzata dal 2000 da Lux Vide con Rai Fiction, prodotta da Luca e Matilde Bernabei. A firmare la regia quest'anno Raffaele Androsiglio e Cosimo Alemà.
Apprezzata dalla Finlandia all'Australia perché i buoni sentimenti non hanno confini. In due decenni è cambiata l'Italia, ma per milioni di appassionati il sacerdote detective è diventato quasi uno di famiglia. Frassica e Hill nel corso di questi lunghi anni si sono prima studiati, rispettati profondamente, infine è esplosa l’amicizia. «Terence Hill è un amico, un gran signore, unico, spirituale», dice Frassica. Bisogna sottolineare che raramente l'attore siciliano – scoperto da Renzo Arbore – lo si è visto coinvolto emotivamente, proprio lui il re “del non sensw”, insiste: «Terence è un mito per me». Dall’altra parte fa coro l'attore, Mario Girotti, all’anagrafe, in arte Terence Hill, classe 1939: «Senza Nino non sarebbe lo stesso, perché lui è la parte concreta della commedia di Don Matteo, ma fa anche commuovere, in certi momenti riesce a far combaciare alla perfezione insieme le due cose». Nel corso del tempo si sono aggiunte le nuove generazioni. La 12ª stagione – rinnovata nel format – è un viaggio nella società di oggi,: 10 film, uno a serata, con una forte unità tematica incentrati sul contenuto dei 10 Comandamenti, attualizzati e riletti non solo in chiave religiosa, ma anche laica. Al centro della narrazione sempre Don Matteo – il punto di riferimento di ognuno – la Capitana Anna Olivieri (Maria Chiara Giannetta) e il Maresciallo, un triangolo capace di creare un racconto che mescola risate ed emozioni. Tornano Nathalie Guetta, Maurizio Lastrico, Francesco Scali e tanti altri. Quale per i due attori tra i comandamenti è quello che non si può transigere, il peccato che l'uomo in assoluto non può commettere, viene chiesto. Momento di pausa. «Sicuramente l'omicidio, nel senso più esteso del termine, esistono oggi tanti modi di uccidere puoi annientare una persona, la sua dignità, renderlo niente». Poi aggiunge Frassica: «Mica puoi paragonarlo al non desiderare la donna d’altri, anche perchéuna cosa è desiderare, un pensiero». Ma il segreto di Don Matteo, Terence e Nino lo hanno scoperto, in fondo le serie tv sono cambiate? «Crediamo», risponde il protagonista, «dipenda dalla commistione di generi e storie. Su Don Matteo ho voluto ad esempio non si sapesse nulla del suo passato, come lo fu per Trinità. Due figure che hanno in comune la solitudine». Mentre su Cecchini, replica Nino »conosciamo tutto». Ma la tonaca è vero che è sempre la stessa? «Sì, ad un certo punto sembravo uno straccione», conferma Hill, «le toppe sono autentiche. Adesso poi che abbiamo questo papa Francesco che è straordinario, e ci sta dando a tutti un grande esempio, ci manca che Don Matteo si metta a lucido».
La bicicletta no, ma il modello è «antico, senza marce». Hill ricorda: «Quando mi proposero allora una fiction con un prete, trovai una motocicletta storica. Una settimana prima di cominciare a girare mi chiama il regista Enrico Oldoini: “Devo darti un dolore: il tuo prete non lo vedo in moto ma in bicicletta. Pensaci è più atletico, simpatico”. Aveva ragione lui». «Nelle prime stagioni la mia preoccupazione era di renderlo credibile, dal momento che il pubblico era abituato a vedermi come un cowboy. Poi pian piano la gente si è affezionata e io mi lascio coinvolgere nelle scene divertenti, soprattutto quelle con Nino Frassica. Adesso gli sceneggiatori lo hanno attualizzato, è più veloce, forse troppo per i miei gusti, anche perché se vediamo Montalbano, che continua a fare ascolti strepitosi i più alti, ecco non cambia mai, neanche la macchina. Invece dicono che è meglio così e in effetti gli ascolti vanno bene». Frassica aggiunge: «Noi siamo contemporanei, ci rinnoviamo ogni anno».
Ma fareste il 13° don Matteo? «A noi non lo dicono, aspettano prima di vedere come vanno gli ascolti», replicano in coro «ma ovvio che siamo pronti». Aggiunge Frassica: «In Don Matteo ogni situazione è misurata per piacere a tutti: Comunque potremmo arrivare alla stagione 30». E un film insieme? «Pronti ad ogni proposta, siamo qui». La nuova stagione si presenta ricca nel cast: ai volti noti e ai personaggi consolidati si aggiungono numerose guest star del calibro di Fabio Rovazzi, Christiane Filangieri, Simone Montedoro, Giorgia Surina, Nadir Caselli, Simona Cavallari, Paolo De Vita, The Jackal, Elena Sofia Ricci (nel ruolo di se stessa), Antonio Catania, Stefano Dionisi.
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