Pescara nella bufera: la società si divide sull'acquisizione del Poggio degli Ulivi

16 Novembre 2011

Sfuma l'accordo tra i soci per l'acquisto del complesso sportivo di Città Sant'Angelo e il cda si divide tra il presidente De Cecco e l'amministratore delegato Sebastiani: dimissioni sventate

PESCARA. E' bufera in società, a Pescara. La squadra di Zeman vola ed è terza in classifica, ma la dirigenza litiga sulla ricapitalizzazione e sul Poggio degli Ulivi. Lunedì scadevano i termini per il pagamento degli stipendi e dei contributi. La società ha fatto sapere di aver ottemperato agli impegni e che quindi non rischia alcun deferimento. Ma è emersa una spaccatura. Tutti i soci hanno versato la propria quota, tranne il presidente Peppe De Cecco. Che è in polemica per la mancata acquisizione del centro sportivo Poggio degli Ulivi di proprietà dello stesso presidente. Un'acquisizione che slitta, nonostante la promessa dell'estate scorsa. La quota della ricapitalizzazione di De Cecco è stata sottoscritta dagli altri soci e quindi il Pescara è al riparo da deferimenti e penalizzazioni. Resta la frattura in società. Il presidente De Cecco, in serata, ha fatto sapere che non ha alcuna intenzione di rassegnare le dimissioni. E che aspetta di confrontarsi con gli altri soci nella prossima assemblea. Erano attese, invece, le dimissioni del consiglio di amministrazione, annunciate ma mai formalizzate. In serata il comunicato del Pescara: «A seguito del CdA, tenutosi in serata (ieri, ndc), presenti il presidente Giuseppe De Cecco e gli altri consiglieri, questi ultimi, preso atto di quanto dichiarato dal presidente stesso, in ordine alla propria momentanea impossibilità di far fronte al versamento della propria quota parte in conto futuro aumento capitale sociale e in considerazione dell'impegno da lui fin qui profuso, ritirano le proprie dimissioni e rinnovano il proprio impegno a sostegno della società».

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