È morto Bernardino Marinucci avvocato e artista

Il decesso a causa di una polmonite, aveva 84 anni I funerali oggi alle 15 nella basilica di San Bernardino

L’AQUILA. L’Aquila perde un altro personaggio che ha caratterizzato e inciso profondamente nella vita cittadina dal secondo dopoguerra a oggi. Ci ha lasciato all’età di 84 anni compiuti il 29 aprile scorso, Bernardino Marinucci che per tutti era l’avvocato. Chi lo ha conosciuto bene sa però che Bernardino è stato anche un artista. Le sue opere sono state esposte in varie mostre e la sua arte è stata apprezzata da importanti critici. Bernardino fa parte di una storica famiglia cittadina. Fratelli avvocati e la sorella, Elena, parlamentare per più di una legislatura e sottosegretario alla sanità. La notte del sei aprile del 2009 l’avvocato era nella sua casa in via Campo di Fossa, in uno di quei luoghi diventati triste simbolo del terremoto del 2009. E il terremoto lo aveva segnato profondamente. Il suo più grande cruccio era di non poter vedere ricostruita la sua città. Per noi del Centro l’avvocato Marinucci è stato qualcosa di più di un legale con cui avere rapporti professionali legati alla cronaca cittadina. Negli anni prima del sisma non rinunciava mai alla passeggiata pomeridiana con la moglie Ernestina e passava, puntuale, ogni giorno, sotto la nostra redazione e a volte ci onorava di una sua visita. L’avvocato Alberto Baiocco, a lungo suo collaboratore e grande amico, oggi ricorda l’uomo di legge e l’artista. Nelle aule di tribunale era «un passionale». Il diritto penale era il suo “ring” . Chi, come chi scrive, ha avuto la ventura di assistere alle sue arringhe ricorda bene la grande attenzione che tutti ponevano alle sue parole grazie a una autorevolezza conquistata sul campo. L’avvocato Baiocco rammenta quando insieme al suo maestro studiavano i processi. Bernardino arrivava a disegnare la scena del crimine senza trascurare nulla, nemmeno il più piccolo dettaglio (molto competente pure in medicina legale). A questa grande professionalità univa l’umanesimo (era uomo di grande cultura anche al di fuori dei codici) che non gli faceva dimenticare che dentro un processo non c’erano solo carte e pene da infliggere, ma soprattutto c’erano persone per le quali mostrava sempre il massimo rispetto. L’avvocato Marinucci è morto ieri mattina all’ospedale San Salvatore dove era ricoverato da un paio di settimane per una polmonite. Molti i messaggi di cordoglio che sono giunti alla moglie Ernestina e al figlio, l’avvocato Enrico. «Abbiamo appreso con profonda costernazione della scomparsa dell’avvocato Bernardino Marinucci. Un grande penalista, un grande uomo, di legge e di cultura, testimone e protagonista della rinascita della città nel secondo dopoguerra». Lo hanno scritto in una nota il sindaco Massimo Cialente e il presidente del consiglio comunale, Carlo Benedetti. «Bernardino Marinucci», hanno proseguito, «è stato un principe del foro aquilano ma anche un uomo coltissimo, un pittore raffinato e talentuoso, un grande protagonista della vita culturale. Ha legato il suo nome alla fase più feconda di vita e di stimoli creativi della storia della nostra città, che ha amato profondamente, con l’affetto di un figlio. Testimone attento e lucido degli anni dell’occupazione nazifascista, ne riferiva con profonda conoscenza di particolari, protagonisti, dinamiche, serbando un ricordo nitidissimo dei luoghi e delle vicende di quel periodo drammatico e controverso. Con lui se va un pezzo di storia, e di vita, della nostra città. In questo momento di dolore giungano le nostre più sentite e commosse condoglianze, unitamente al cordoglio della Municipalità tutta, ai suoi familiari, alla moglie Ernestina e al figlio Enrico». I funerali oggi alle 15 nella Basilica di San Bernardino. Alla famiglia Marinucci giungano le condoglianze della direzione e della redazione del Centro.

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