A Roma un vertice per L'Aquila: Chiodi e Cialente da Monti

Ricostruzione, il presidente della Regione e il primo cittadino a palazzo Chigi per chiedere al presidente del consiglio più fondi per l’emergenza terremoto

L'AQUILA. È il giorno della resa dei conti. L'appuntamento è per oggi pomeriggio alle 16,30. Il commissario delegato alla Ricostruzione, Gianni Chiodi, e il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, hanno messo da parte le divergenze politiche: a palazzo Chigi li aspetta il presidente del Consiglio Mario Monti a cui chiederanno maggiori finanziamenti per far fronte a un'emergenza terremoto «che ancora non è finita». Al premier il sindaco presenterà un conto «salato»: 190 milioni, 160 in più di quelli relativi all'emergenza terremoto, già accordati dalla legge 77 per il 2012, da recuperare con un decreto legge ad hoc. Soldi che serviranno anche per il rinnovo dei contratti del personale a tempo determinato assunto dal Comune nel post-sisma.

«Se non avremo risposte adeguate, ci dimetteremo in blocco io, tutto il consiglio e i sindaci del cratere» ha tuonato ieri Cialente, durante quello che doveva essere un consiglio comunale straordinario aperto e permanente sul problema dei fondi e che è stato invece sospeso intorno alle ore 13, quando gran parte dei consiglieri aveva abbandonato la sala dell'assessorato all'Ambiente. L'iniziativa è stata promossa dal sindaco, dal presidente del consiglio comunale Carlo Benedetti e ha visto la partecipazione anche dei parlamentari Giovanni Lolli, Pierluigi Mantini e Tommaso Ginoble, del vicepresidente del consiglio regionale Giorgio De Matteis, dell'assessore regionale Gianfranco Giuliante, del segretario regionale Uil funzione pubblica Fabio Frullo e di una nutrita rappresentanza dei lavoratori precari del Comune.

IL FINANZIAMENTO. «Per il 2011» ha detto il primo cittadino «per il cratere sono stati stanziati 350 milioni di euro, 280 nel 2010, mentre per il 2012 sono previste risorse per soli 30 milioni di euro». La previsione di spesa, invece, secondo il sindaco, può essere quantificata, per tutto il 2012, in 18 milioni e mezzo per il personale, tra Comuni, Provincia ed Sge, 67 milioni 337 mila euro per l'assistenza alla popolazione, 50 milioni per altre spese legate ai rimborsi e agli indennizzi e 54 milioni per il personale dei vigili del fuoco e delle forze dell'ordine, oltre che per l'adeguamento dei bilanci degli enti locali. Complessivamente 190 milioni di euro. «Chiederò pertanto al governo, che ne ha stanziati 30, i restanti 160» ha continuato Cialente. «Non capisco cosa sia cambiato nel 2011 per indurre il governo a ridurre i trasferimenti in denaro e mi chiedo se, a questo punto, anche al commissario Chiodi sia stato chiesto un report sulla sua attività in termini di gestione dell'emergenza. La ricostruzione è bloccata, sospetto per mancanza di fondi e abbiamo progetti per il centro storico, presentati dai cittadini, che la struttura commissariale - con in testa Chiodi - tiene fermi in maniera pretestuosa con la questione dei piani di ricostruzione».

LE ALTRE RICHIESTE. Non solo soldi: Cialente ha intenzione di sollecitare Monti anche a «riprendere l'attività del tavolo di coordinamento sulla ricostruzione, che non si riunisce più da quando non c'è Letta a fare da tutore al commissario Chiodi. All'attenzione del tavolo deve andare soprattutto la questione della filiera Cineas, Reluis, Fintecna, che ormai genera ritardi inaccettabili nell'esame delle pratiche della ricostruzione».

IL DECRETO. Il sindaco proporrà che il finanziamento per il cratere sia erogato attraverso un «decreto a perdere» che contenga le risorse per il cratere da inserire nel primo provvedimento all'esame delle Camere. «Non è possibile attendere l'iter di un qualsiasi decreto legge» ha spiegato. «A noi serve che diventi subito esecutivo».

IL PERSONALE. La prima emergenza legata alla contrazione di risorse è costituita dalla mancanza di copertura finanziaria per il rinnovo dei contratti del personale a tempo determinato assunto nel dopo terremoto. «Una situazione di impasse che sta provocando problemi e rallentamenti, visto che alcuni contratti sono già scaduti» ha affermato Cialente. «Basti pensare che alla vigilia di Natale avremmo dovuto assegnare alloggi del progetto Case e Map. Non è stato possibile proprio per l'assenza di questi dipendenti che sono, numericamente e per competenze, alla base di settori nevralgici della fase post-sisma. Una situazione che sta provocando dunque ulteriore disagio per i cittadini e aggravio delle spese per l'assistenza. Se non si rinnovano i contratti si bloccano gli uffici». Cialente si è poi soffermato sulle questioni sollevate dal ministero dell'Economia in merito al rinnovo dei contratti. «Il Comune», ha proseguito il sindaco, «ha effettuato tutte le rendicontazioni e inviato la relazione sul lavoro dei dipendenti a tempo determinato. Perciò le osservazioni sono infondate. La verità è che siamo ancora in emergenza». Il consiglio è stato aggiornato a oggi (ore 18) per fare il punto sui risultati portati «a casa» da Roma.

© RIPRODUZIONE RISERVATA