Alberi no Snam, appello al prefetto 

Gli ambientalisti: «Revocare il divieto a manifestare imposto dal questore»

SULMONA. Il coordinamento No Hub del gas ha chiesto al prefetto dell’Aquila, Cinzia Teresa Torraco, di annullare il provvedimento con cui il questore, Orazio D’Anna, ha vietato la piantumazione di alcuni alberelli nel terreno di proprietà Snam, in località Case Pente, sul quale la multinazionale intende costruire la sua centrale di compressione del gas. «Chiediamo l’annullamento del divieto del questore per la manifesta illegittimità dello stesso», sottolinea Mario Pizzola del coordinamento nel ricorso al prefetto, «l’articolo 17 della Costituzione italiana sancisce che possono essere vietate solo le riunioni in luogo pubblico e soltanto in presenza di comprovati motivi di sicurezza e di incolumità pubblica. Quella preannunciata dagli ambientalisti non era una riunione in luogo pubblico ma un’azione simbolica per la salvaguardia del pianeta che si sarebbe svolta su un terreno privato. Pertanto nessuna competenza aveva il questore di intervenire in merito, per di più con un provvedimento interdittivo preventivo. Inoltre, alla luce della Costituzione, il divieto del questore è privo della necessaria giustificazione. Dove sono i comprovati motivi di cui parla la nostra Carta costituzionale? La semplice piantumazione di alcuni piccoli alberi avrebbe addirittura potuto mettere in pericolo la sicurezza e l’incolumità pubblica? La nostra difesa è perfettamente in linea con la dottrina in materia del costituzionalista, nonché giudice della Corte costituzionale, Augusto Barbera. Ad agire, eventualmente, avrebbe potuto essere la Snam, qualora però essa avesse subìto un danno dalla piantumazione di alcuni alberelli. Cosa, questa, difficilmente sostenibile perché la stessa Snam ha sempre affermato che una parte dell’area, che si estende per ben 12 ettari, verrebbe comunque destinata a verde e quindi alla piantumazione di alberi. L’iniziativa, pertanto, più che come un danno andrebbe letta come un dono alla proprietà del terreno».
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