Altre tre facoltà in centro nella Notte dei ricercatori

L’annuncio della rettrice: «Per quella data inaugureremo Palazzo Camponeschi» Il restauro volge al termine, i lavori costano complessivamente 8 milioni di euro

L’AQUILA. L’obiettivo è la Notte dei ricercatori, che da diversi anni si svolge in città l’ultimo venerdì di settembre. «Per quella data vorremmo poter inaugurare Palazzo Camponeschi, uno dei simboli dell’Università in centro storico», spiega la rettrice Paola Inverardi. Il restauro del palazzo, storica sede del Collegio dei Gesuiti, che prima del terremoto ospitava le facoltà di Lettere, Filosofia e Lingue, volge ormai al termine. Nei giorni scorsi, con un sopralluogo, tecnici e personale dell’Università dell’Aquila hanno potuto constatare lo stato dei lavori di restauro e consolidamento della struttura. Una visita documentata sulla pagina Facebook dell’Ateneo con toni entusiastici e sintetizzata anche in una breve video-passeggiata tra le stanze dello storico palazzo che diventerà entro il prossimo autunno la sede del Rettorato e dell’amministrazione centrale dell’Ateneo. «A luglio l’edificio sarà riconsegnato», continua la Inverardi, «ma di fatto è pronto a essere aperto». L’impianto del palazzo è quattrocentesco, ma le attuali forme sono il frutto di rifacimenti successivi. La facciata, le cui decorazioni sono riferibili alla seconda metà del XVIII secolo, presenta due ordini di finestre con cornici e timpani di diversa forma. Il portale, lineare nella forma, è inquadrato da una lesena e da un pilastro che proseguono fino all’altezza del tetto. La parte adattata a campanile della chiesa è ciò che resta dell’antico Palazzo Camponeschi, come testimonia la presenza di una finestra sul prospetto dell’attuale torre campanaria. All’interno, un ampio giardino fornisce luce al palazzo, su di esso si affacciano loggiati in parte tamponati. Il terremoto aveva causato gravi lesioni alle strutture portanti su cui è stato necessario intervenire. La fine dei lavori era prevista per il 2016, ma una serie di difficoltà nell’affidamento delle opere ha ritardato il rientro dell’Ateneo nella storica sede. Il nodo da sciogliere è stato un ricorso, da parte della ditta seconda classificata, sull’aggiudicazione della gara a un’associazione temporanea d’imprese con capogruppo la società Cooperativa Conscoop di Forlì. La stazione appaltante dei lavori è il Provveditorato alle Opere pubbliche. L’importo per il recupero di Palazzo Camponeschi ammonta a poco più di 8 milioni; il tempo di esecuzione dei lavori era stato definito in 475 giorni. I lavori sono cominciati effettivamente a fine 2014 e poi si sono fermati, appunto, per problemi burocratici. A oltre otto anni dal terremoto, finalmente, l’odissea legata al palazzo sembra conclusa e l’Università potrà presto vantare la sua seconda sede in centro storico, insieme all’attuale dipartimento di Scienze umane nella zona della Fontana Luminosa.
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