cibo vietato ai randagi

Animalisti: italiani indignati Presentato ricorso al Tar

L’AQUILA. Sull’ordinanza con cui il Comune vieta di dare da mangiare agli animali randagi della città, pena una multa da 25 a 500 euro, è intervenuta di nuovo l’Associazione «Animalisti italiani...

L’AQUILA. Sull’ordinanza con cui il Comune vieta di dare da mangiare agli animali randagi della città, pena una multa da 25 a 500 euro, è intervenuta di nuovo l’Associazione «Animalisti italiani onlus». L’Associazione ha diffidato il sindaco affinché ritiri l’ordinanza «illegittima», mentre giovedì scorso, in occasione dell’ultimo consiglio comunale, oltre 50 attivisti e cittadini aquilani, capitanati dal presidente dell’associazione Walter Caporale hanno colto l’occasione per incontrare il sindaco. Il primo cittadino ha motivato l’ordinanza con questioni di igiene, «perché il cibo attira i topi». «L’Italia è indignata», dichiara Caporale «non ci fermiamo, l’azione di disobbedienza civile iniziata ieri continua a oltranza. Gli attivisti dell’Associazione e i cittadini aquilani continueranno a dare da mangiare e bere a tutti i randagi della città. Randagi diventati famosi durante il terremoto del 2009 perché molto docili e amati e che, in questi giorni, hanno ricevuto la solidarietà di tanti italiani indignati». L’Associazione ha inviato un appello rivolto al prefetto dell’Aquila e predisposto un ricorso al Tar contro l’ordinanza. Sarà organizzato, inoltre, un nuovo presidio alla ripresa dei lavori consiliari.

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