APPALTI E TERREMOTOLetta: "Gli sciacalli fuori dalla ricostruzione abruzzese"

Gli sciacalli "che ridevano nel loro letto" non hanno messo piede all'Aquila e negli appalti della ricostruzione post-sisma. Lo sostiene con fermezza Gianni Letta e lo conferma la Protezione civile

L’AQUILA. Gli sciacalli «che ridevano nel loro letto» non hanno messo piede in Abruzzo negli appalti della ricostruzione post-terremoto. Lo sostiene con fermezza Gianni Letta e lo conferma la Protezione civile. Quella del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, è un’accorata difesa di Guido Bertolaso.

«Tutti abbiamo sentito un brivido di orrore», ha sottolineato, «rispetto a quelle brutte persone che stavano a lucrare qualcosa sulla disgrazia dell’Aquila. Nessuna di quelle persone, nessuna di quelle imprese, ha messo mai piede all’Aquila né ha avuto un euro di lavori nella prima fase e né l’avrà nella seconda».

«E questo», ribadisce con forza Letta, «grazie alla gestione oculata di Guido Bertolaso». «È una persona straordinaria alla quale mando un pensiero di solidarietà e di affetto», mentre uno scrosciante e liberatorio applauso dei numerosi partecipanti al premio «Innovazione» di Finmeccanica, ha riempito la sala.

«La popolazione aquilana», ha aggiunto il sottosegretario, «ha potuto constatarne la straordinaria professionalità. Voi che l’avete visto non potete credere che abbia tradito la vostra fiducia, come non ci credo io. Voi l’avete visto lavorare e soffrire con voi e per voi. Non c’è professionista che tenga e con un cuore grande e proporzionato alla sua professionalità».

IL PREFETTO
. Usa parole forti il prefetto dell’Aquila, Franco Gabrielli rispetto alle risate notturne degli imprenditori che si sfregavano le mani al pensiero dei futuri affari nella ricostruzione dell’Aquila.

«Mi associo allo sdegno e alla durissima condanna espressa da molti», ha dichiarato Gabrielli, «ma nessun vocabolo può rendere questo riprovevole accaduto. Credo che si sia detto molto ma lo sdegno è ancora poca cosa rispetto alla gravità del modo di ragionare di certe persone che riescono a ridere su una tragedia pensando all’affare che potrà generare». Il prefetto cita il pensiero del caporedattore del Centro, Giustino Parisse, che la mattina del 6 aprile ha perso i due giovanissimi figli e suo padre.

«Mi associo a quanto scritto da Parisse», ha precisato Gabrielli, «il parallelo tra lui che scavava tra le macerie per trovare i figli e il padre mentre queste persone, subito dopo la scossa ridevano dentro al letto, rende l’incredibile e deprecabile modo di pensare ed agire di certe persone. Mi associo a quanto scritto da Parisse».

Non manca un’energica difesa nei confronti di Bertolaso. «Ho frequentato da vicino per dieci mesi Guido Bertolaso ed ho conosciuto una persona onesta ed amante del suo Paese. È quello il Bertolaso che io conosco e mi dispiace molto per la sofferenza che sta provando nel sentire che si mette in dubbio il fatto che abbia lavorato per il suo Paese. Sono stato ravvicinato testimone che ha lavorato con onestà ed abnegazione per il suo Paese».

LA PROTEZIONE CIVILE. Il Dipartimento della Protezione civile precisa che la società «Anemone» - di proprietà dell’imprenditore Diego Anemone, arrestato nell’ambito dell’inchiesta della Procura fiorentina sui lavori per il G8 alla Maddalena - «non ha ottenuto l’affidamento delle opere realizzate all’Aquila dopo il terremoto del 6 aprile, né in appalto, né in subappalto. E nella ricostruzione non sono coinvolte neanche altre società citate nell’ordinanza del gip di Firenze, Rosario Lupo».

«Tra queste», concludono dal Dipartimento della Protezione civile, «non risultano né appalti né subappalti a Consorzio Stabile Novus, Bpt, Giafi ed Erretifilm».