Area pedonale, prime 700 schede 

Sulmona, prosegue la compilazione del questionario. Ma metodo e domande innescano polemiche

SULMONA. Sono già più di 700 i questionari compilati online sulla pedonalizzazione del centro storico. L’iniziativa, lanciata dal sindaco mercoledì mattina, prevede il coinvolgimento dei cittadini sulla questione dell’isola pedonale nelle mura antiche. Il questionario segue la sperimentazione avviata nei fine settimana di settembre con la chiusura alle auto di due tratti di corso Ovidio.
Le domande saranno a disposizione dei cittadini nel comando di polizia municipale e nell’Ufficio turistico, dal momento che è anche previsto che a compilarlo siano i turisti.
Il questionario, in cui ci sono domande sulla pedonalizzazione solo nel periodo estivo o in quelli natalizi e pasquali senza possibilità di esprimere più preferenze online e valutazione successiva di quelle che dovessero arrivare sul cartaceo, mira a coinvolgere i cittadini in una scelta molto divisiva. La questione, infatti, tiene banco da almeno 40 anni.
Sul tema interviene la consigliera di minoranza Roberta Salvati, che posta sui social un topo a spasso su corso Ovidio in pieno giorno, rivendicando maggiore attenzione e cura per le mura antiche, al di là dei questionari.
«La pedonalizzazione è questa?» domanda «un topo a spasso in pieno giorno su corso Ovidio?».
Ancor più critico il consigliere di minoranza Maurizio Balassone, che critica la mancanza di scientificità dei questionari che possono essere compilati online più volte dalla stessa persona. «Sulla questione non ci si può affidare all’improvvisazione» interviene «perché la partecipazione presuppone un metodo scientifico come ci ha detto la professoressa Lina Calandra dell’Università dell’Aquila ed esperta nel settore nell’incontro che Sbic ha organizzato il mese scorso e che il sindaco e la maggioranza tutta hanno pensato bene di disertare».
Critiche arrivano anche dall’altro consigliere di minoranza, Fabio Pingue.
«Il questionario è così misero nella sua articolazione e così riduttivo che per esempio tralascia completamente un dato fondamentale della fase delle interviste e cioè il fattore umano e la possibilità, da parte dell’intervistatore, di articolare le domande», fa notare Pingue. (f.p.)
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