Asl, Tordera fa riaprire l’ambulatorio di ostetricia

Marcia indietro della direttrice sanitaria, il servizio verrà ripristinato mercoledì Caruso: la struttura di Castel di Sangro deve diventare ospedale di montagna

CASTEL DI SANGRO. Riprende da mercoledì prossimo l’attività ambulatoriale di ostetricia e ginecologia all’ospedale di Castel di Sangro. Ieri la direttrice sanitaria Maria Teresa Colizzi ha revocato la sospensione dei servizi svolti nella struttura sanitaria dopo le dure proteste soprattutto degli amministratori locali, che avevano minacciato anche il ricorso alla magistratura. Tempestivo e risolutivo è stato l’intervento del nuovo direttore generale dell’Azienda sanitaria locale, Rinaldo Tordera, che si è adoperato per bloccare l’iniziativa intrapresa autonomamente dalla dirigenza ospedaliera.

«Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto e della decisione presa dai vertici della Asl», commenta Angelo Caruso, sindaco di Castel di Sangro, «ma è nostra intenzione rivendicare ora anche il ripristino di altre prestazioni cancellate nei mesi scorsi, così da poter migliorare i servizi del nostro ospedale, che invece è oggetto di continue ma non più accettabili spoliazioni. Al riguardo ho chiesto un incontro urgente al nuovo direttore generale della Asl, che telefonicamente si è già reso disponibile a esaminare attentamente le nostre richieste per migliorare il diritto alla salute e all’assistenza sanitaria delle popolazioni residenti in aree disagiate». Per evitare la chiusura o l’arretramento del presidio ospedaliero della città l’intento degli amministratori municipali è quello di arrivare ad avere a Castel di Sangro l’istituzione, da parte della Regione Abruzzo, dell’ospedale di montagna previsto dalla riforma sanitaria del ministro Lorenzin.

«Non è un mistero», aggiunge Caruso, «che abbiamo già manifestato la più totale contrarietà ad ogni forma di integrazione con il presidio sanitario di Sulmona».

Nel provvedimento di ripristino dei servizi ambulatoriali, sottoscritto dalla direttrice sanitaria Colizzi, sono indicati anche i nomi dei medici designati a operare nell’ambulatorio ospedaliero che dalla prossima settimana tornerà a disposizione delle donne dell’intero territorio dell’Alto Sangro.

Nel contestato provvedimento che era stato asssunto dalla Asl, oltre alla carenza di medici, si evidenziava un’attività modesta dell’ambulatorio di Castel di Sangro, predeterminata però da una limitazione imposta dal Centro unico di prenotazioni (Cup) mediante l’accettazione al massimo di quattro ecografie e quattro visite al giorno. Ciò a fronte della possibilità per l’ambulatorio di poter eseguire quantomeno il doppio delle prestazioni sanitarie.

Massimiliano Lavillotti

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