parco del castello

Auditorium chiuso, spettacolo all’aperto

L’AQUILA. Lo spettacolo, inserito nel cartellone della Perdonanza 2015, si intitolava “Aptdh e liceo delle Scienze umane per l’integrazione” ed era previsto alle 16 di ieri all’Auditorium del Parco...

L’AQUILA. Lo spettacolo, inserito nel cartellone della Perdonanza 2015, si intitolava “Aptdh e liceo delle Scienze umane per l’integrazione” ed era previsto alle 16 di ieri all’Auditorium del Parco al Castello.

Gli attori, i giovani del centro diurno dell’Aptdh, associazione per la promozione e la tutela dei diritti nell’handicap, e delle classi quarte e quinte del liceo delle scienze umane “Cotugno” dell’Aquila, hanno trovato la porta dell’Auditorium chiusa da una grossa catena. Nessuno si è ricordato della loro iniziativa, inserita nelle brochure della Perdonanza distribuita in migliaia di copie ai turisti.

Ma il gruppo non si è perso d’animo, e ha organizzato la recita in uno spazio all’ombra vicino all’Auditorium. “Il pesciolino d’oro”, questo il titolo dello spettacolo, è stato realizzato con la collaborazione di Eugenio Incarnati dell’associazione Teatrabile, e ha visto la partecipazione degli alunni del liceo delle Scienze umane del Cotugno in un progetto che li vedeva impegnati in alcuni mini-stage formativi nell’ambito delle professioni del sociale.

Tanti buoni propositi, ma alla fine è mancato qualcuno che aprisse la porta. «Ci siamo abituati», è stato il commento della presidente dell’Aptdh Anna Rita Felici Verna. «Non è la prima volta che si dimenticano di noi. Faremo come abbiamo sempre fatto, da soli».

Con i suoi studenti, Vittoriana Filoni, insegnante di Scienze umane, aveva sottolineato l’importanza dell’apertura della scuola alla società e alle sue istanze. Lo spettacolo alla fine c’è stato lo stesso, all’aperto, al fresco degli alberi, con i cani del parco del Castello, Pluto e Morgana, arrivati puntuali per fare le feste agli improvvisati attori. Alla fine dello spettacolo è arrivato anche l’addetto con la chiave per aprire il lucchetto. Ignaro dell’appuntamento. Troppo tardi: la recita era ormai finita, i ragazzi stavano ormai riprendendo l’autobus che li avrebbe ricondotti alla sede dell’Aptdh di piazza delle Arti. «I politici, come sempre, hanno promesso che sarebbero stati con noi», è stato il commento di una mamma, «ma qui non si è visto nessuno».

Raniero Pizzi

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