SULMONA

Aumentano le richieste di aiuto al centro antiviolenza

Di Nicola: "Sempre più giovani donne arrivano per abusi psicologici"

SULMONA. Richieste di aiuto in aumento, soprattutto da parte di giovani donne non madri, e non solo per violenze fisiche, come in passato, ma anche per quelle psicologiche. E' il quadro tracciato da Laura Di Nicola, coordinatrice dei centri antiviolenza "Donna" di Castel di Sangro e "La Libellula" di Sulmona.

"Solo durante la pandemia abbiamo avuto una flessione in negativo delle richieste di aiuto: soprattutto c'era la difficoltà da parte di alcune donne di chiedere aiuto e causa della convivenza per così dire 'forzata' con il maltrattante per via dei lockdown. Solitamente registriamo picchi nelle vacanze natalizie, pasquali ed estive, soprattutto per quanto riguarda le emergenze. Ma le chiamate sono in aumento di anno in anno dall'apertura dei nostri centri di Sulmona nel 2008 e di Castel di Sangro nel 2018. Questo lo leghiamo molto al fatto che i nostri servizi sono più conosciuti del passato e le donne vi accedono più facilmente".

In tutto questo, aggiunge Di Nicola, "c'è stato un aumento delle richieste d'aiuto al centro di Sulmona da parte di giovani ragazze. Con una media di due telefonate al giorno nel complesso, abbiamo circa 60 prese in carico l'anno a Sulmona e circa 25 a Castel di Sangro. Le donne che si rivolgono allo sportello del centro peligno sono tendenzialmente più giovani e non madri. A Sulmona riceviamo qualche telefonata in più per violenze psicologiche rispetto a qualche anno fa, quando ci chiamavano perché erano successe cose eclatanti per le quali talvolta erano intervenute le forze dell'ordine".

"Questo ci mostra - conclude la coordinatrice - che c'è maggiore consapevolezza anche delle varie forme di violenza, come quella economica, ma c'è ancora tanto lavoro da fare".