Avezzano, furbetti del fisco: altre due denunce per evasione

La Guardia di finanza scova un ristoratore e un imprenditore delle auto. Sequestrati beni per 363mila euro

AVEZZANO. Sono accusati di non avere presentano le dichiarazioni fiscali. Per tale motivo la Finanza ha sequestrato immobili e denaro per 363mila euro. Nei guai sono finiti due avezzanesi, un ristoratore, C.C., 57 anni, e un imprenditore nel settore della compravendita di auto, M.M. (48). Solo pochi giorni fa un analogo provvedimento aveva colpito il titolare di un’officina in città.

Anche stavolta i finanzieri della compagnia di Avezzano, guidati dal comandante Giovanni Antonino Marra, hanno eseguito due provvedimenti di sequestro.

La prima misura, per quasi 117mila euro, ha interessato il ristoratore e rappresenta l’epilogo di indagini condotte in seguito all’avvio di una verifica fiscale. Gli accertamenti hanno consentito di appurare che l’amministratore della società, pur avendo realizzato un volume d’affari pari a 466mila euro e un reddito di 208mila, non aveva fatto le dichiarazioni dei redditi e non aveva versato le imposte.

La seconda misura di 246mila euro ha riguardato il legale rappresentante di una società attiva nel commercio all’ingrosso di auto ed è stata disposta dall’Agenzia delle entrate.

In particolare, pur essendo stato maturato un reddito di 481mila euro e un volume d’affari di 538mila, non erano stati assolti nell’anno 2013 gli adempimenti tributari.

I provvedimenti di sequestro sono stati emessi, su richiesta del sostituto procuratore Roberto Savelli, dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avezzano, Francesca Proietti. Per gli accertamenti sono state eseguite indagini finanziarie, ricostruendo l’entità dei flussi di denaro, dei titoli e degli strumenti finanziari collegabili all’attività effettivamente svolta. Durante i controlli sono emerse delle incongruenze e a quel punto è scattato il provvedimento di sequestro pari alle somme da recuperare che equivalgono a quanto, secondo le Fiamme gialle, è stato illegittimamente sottratto all’Erario.

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