Avezzano, scrutatori: in 152 scelti dai politici

Quaranta alla minoranza, il resto spetta alla maggioranza. Il presidente della commissione elettorale Ferdinando Boccia: «Privilegiati i bisognosi»

AVEZZANO. Fa scuola il caso-Pescara sulla chiamata degli scrutatori, portato alla luce dal Centro. Si scopre così che anche ad Avezzano le procedure per i prescelti sono pressoché identiche: i 152 nominativi per il quesito referendario di domenica 4 dicembre sono avvenuti “a chiamata politica”, saltati fuori da un albo formato da 3.316 cittadini che hanno fatto domanda. E anche ad Avezzano non mancano le polemiche attorno a quella che può essere considerata un’autentica lottizzazione consentita dalla legge.

La commissione elettorale comunale presieduta dal vicesindaco Ferdinando Boccia e formata dai consiglieri di maggioranza Vincenzo Ridolfi, Rocco Giancarlo Di Micco e Vincenzo (Pissino) Gallese ha agito in questo modo: la maggioranza si è riservata 112 nominativi, la minoranza 40.

«Non faccio fatica ad ammetterlo», è l’autodenuncia di Vincenzo Gallese di Partecipazione Popolare, «tutte le persone sono state indicate attraverso conoscenze o amicizie. Se vi sono anche delle parentele non so, ma non ci metto la mano sul fuoco. È stata chiamata al seggio anche gente che non ne avrebbe un effettivo bisogno. Ogni consigliere, in pratica, ha potuto indicare otto nominativi, poi consegnati ai rappresentanti della commissione. Per quanto mi riguarda, cinque persone indicate da me sono senza lavoro. Però quello che è accaduto nell’ultima commissione elettorale è un sopruso e per questo, dalla prossima volta, chiederemo un sorteggio integrale dei nominativi. Fra l’altro, la commissione doveva essere composta da tre persone, mentre in realtà eravamo in quattro, vista la presenza del componente supplente Rocco Di Micco. Non permetteremo più che avvengano simili fatti».

La commissione si è riunita il 14 novembre scorso, alla presenza della segretaria Paola Cascone, responsabile dell’Ufficio elettorale comunale. Per il presidente della commissione le nomine sono avvenute nel rispetto della legge e privilegiando le situazioni di bisogno. Quindi spazio soprattutto ai disoccupati. «La commissione elettorale del Comune di Avezzano», spiega il vicesindaco Ferdinando Boccia, «ha deciso, all’unanimità, di far riferimento alle disposizioni contenute nella legge numero 270 del 21 dicembre 2005 e alla relativa circolare numero 6 del 26 gennaio 2006, oltre alla circolare numero 85 dell’aprile 2006 del ministero dell’Interno, secondo le quali la designazione degli scrutatori avviene con procedura di nomina all’unanimità dei componenti della commissione elettorale. È stato rispettato il principio di garanzia delle nomine spettanti alla minoranza. Nella scelta abbiamo privilegiato le situazioni di bisogno».

Più duro il consigliere Rocco Di Micco (Avezzano futura), che non risparmia critiche a Gallese. «Ogni volta Gallese fa polemica su questa storia degli scrutatori, ma poi anche lui arriva con una lista di nomi», evidenzia Di Micco, «non lo trovo intellettualmente corretto. Tutti i consiglieri hanno un diretto contatto con il popolo, con persone che chiedono qualcosina in questo periodo difficile. Per questo facciamo una selezione a monte e cerchiamo di accontentare chi ha necessità. Ci sono cognomi omonimi di politici nell’elenco, ma che io sappia non compaiono parenti. Tra i prescelti ci sono molti giovani disoccupati, ai quali la cifra che verrà data non cambierà la vita. Non capisco tutta questa polemica».

ù©RIPRODUZIONE RISERVATA